Avvertenza!
Legge 633/41 art. 70 comma 1:  "Il riassunto, la citazione o la riproduzione di brani o di parti di opera, per scopi di critica, di discussione ed anche di insegnamento,
sono liberi nei limiti giustificati da tali finalità e purché non costituiscano concorrenza alla utilizzazione economica dell'opera."
In altre parole: i testi delle canzoni che trovate su questo sito possono essere utilizzati solo ed esclusivamente per  uso personale o di discussione.
Maggiori info (e la legge completa) sul sito della SIAE (Diritto d'autore e Web / Ufficio Multimedialità / Domande e risposte-  (art. 72 e segg. Legge 633/41))


ANIME SALVE



 

PRINCESA

Sono la pecora sono la vacca 
che agli animali si vuol giocare 
sono la femmina camicia aperta 
piccole tette da succhiare

Sotto le ciglia di questi alberi 
nel chiaroscuro dove son nato 
che l'orizzonte prima del cielo 
ero lo sguardo di mia madre

"che Fernandino è come una figlia 
mi porta a letto caffè e tapioca 
e a ricordargli che è nato maschio 
sarà l'istinto sarà la vita"

e io davanti allo specchio grande 
mi paro gli occhi con le dita a immaginarmi 
tra le gambe una minuscola fica

nel dormiveglia della corriera 
lascio l'infanzia contadina 
corro all'incanto dei desideri 
vado a correggere la fortuna

nella cucina della pensione 
mescolo i sogni con gli ormoni 
ad albeggiare sarà magia 
saranno seni miracolosi

perché Fernanda è proprio una figlia 
come una figlia vuol far l'amore 
ma Fernandino resiste e vomita 
e si contorce dal dolore

e allora il bisturi per seni e fianchi 
in una vertigine di anestesia 
finché il mio corpo mi rassomigli 
sul lungomare di Bahia

sorriso tenero di verdefoglia 
dai suoi capelli sfilo le dita 
quando le macchine puntano i fari 
sul palcoscenico della mia vita

dove tra ingorghi di desideri 
alle mie natiche un maschio s'appende 
nella mia carne tra le mie labbra 
un uomo scivola l'altro si arrende

che Fernandino mi è morto in grembo 
Fernanda è una bambola di seta 
sono le braci di un'unica stella 
che squilla di luce di nome Princesa

a un avvocato di Milano 
ora Princesa regala il cuore 
e un passeggiare recidivo 
nella penombra di un balcone

o matu (la campagna)
o cèu (il cielo)
a senda (il sentiero)
a escola (la scuola)
a igreja (la chiesa)
a desonra (la vergogna)
a saia (la gonna)
o esmalte (lo smalto)
o espelho (lo specchio)
o baton (il rossetto)
o medo (la paura)
a rua (la strada)
a bombadeira (la modellatrice)
a vertigem (la vertigine)
o encanto (l'incantesimo)
a magia (la magia)
os carros (le macchine)
a policia (la polizia)
a canseira (la stanchezza)
o brio (la dignità)
o noivo (il fidanzato)
o capanga (lo sgherro)
o fidalgo (il gransignore)
o porcalhao (lo sporcaccione)
o azar (la sfortuna)
a bebedeira (la sbronza)
as pancadas (le botte)
os carinhos (le carezze)
a falta (il fallimento)
o nojo (lo schifo)
a formusura (la bellezza)
viver (vivere)
  
  
 

KHORAKHANE'
(a forza di essere vento)
Khorakhanè: tribù rom di provenienza serbo-montenegrina

Il cuore rallenta la testa cammina 
in quel pozzo di piscio e cemento 
a quel campo strappato dal vento 
a forza di essere vento

porto il nome di tutti i battesimi 
ogni nome il sigillo di un lasciapassare 
per un guado una terra una nuvola un canto 
un diamante nascosto nel pane

per un solo dolcissimo umore del sangue 
per la stessa ragione del viaggio viaggiare 
Il cuore rallenta e la testa cammina 
in un buio di giostre in disuso

qualche rom si è fermato italiano 
come un rame a imbrunire su un muro 
saper leggere il libro del mondo 
con parole cangianti e nessuna scrittura

nei sentieri costretti in un palmo di mano 
i segreti che fanno paura 
finchè un uomo ti incontra e non si riconosce 
e ogni terra si accende e si arrende la pace

i figli cadevano dal calendario 
Yugoslavia Polonia Ungheria 
i soldati prendevano tutti 
e tutti buttavano via

e poi Mirka a San Giorgio di maggio 
tra le fiamme dei fiori a ridere a bere 
e un sollievo di lacrime a invadere gli occhi 
e dagli occhi cadere

ora alzatevi spose bambine 
che è venuto il tempo di andare 
con le vene celesti dei polsi 
anche oggi si va a caritare

e se questo vuol dire rubare 
questo filo di pane tra miseria e sfortuna 
allo specchio di questa kampina 
ai miei occhi limpidi come un addio

lo può dire soltanto chi sa di raccogliere in bocca 
il punto di vista di Dio

Cvava sero po tute 
i kerava 
jek sano ot mori 
i taha jek jak kon kasta 
               Poserò la testa sulla tua spalla
                   e farò
                   un sogno di mare
                   e domani un fuoco di legna

vasu ti baro nebo 
avi ker 
kon ovla so mutavia 
kon ovla 
               perché l'aria azzurra
                   diventi casa
                   chi sarà a raccontare
                   chi sarà

ovla kon ascovi 
me gava palan ladi 
me gava 
palan bura ot croiuti 
               sarà chi rimane
                  io seguirò questo migrare
                  seguirò
                  questa corrente di ali
  
  
 

ANIME SALVE

Mille anni al mondo mille ancora 
che bell'inganno sei anima mia 
e che bello il mio tempo che bella compagnia 
sono giorni di finestre adornate

canti di stagione 
anime salve in terra e in mare 
sono state giornate furibonde 
senza atti d'amore

senza calma di vento 
solo passaggi e passaggi 
passaggi di tempo 
ore infinite come costellazioni e onde

spietate come gli occhi della memoria 
altra memoria e no basta ancora 
cose svanite facce e poi il futuro 
i futuri incontri di belle amanti scellerate

saranno scontri 
saranno cacce coi cani e coi cinghiali 
saranno rincorse morsi e affanni per mille anni 
mille anni al mondo mille ancora

che bell'inganno sei anima mia 
e che grande il mio tempo che bella compagnia 
mi sono spiato illudermi e fallire 
abortire i figli come i sogni

mi sono guardato piangere in uno specchio di neve 
mi sono visto che ridevo 
mi sono visto di spalle che partivo 
ti saluto dai paesi di domani

che sono visioni di anime contadine 
in volo per il mondo 
mille anni al mondo mille ancora 
che bell'inganno sei anima mia

e che grande questo tempo che solitudine 
che bella compagnia 
  
 

DOLCENERA

Amìala ch'â l'arìa amìa cum'â l'é 
amiala cum'â l'aria ch'â l'è lê ch'â l'è lê 
amiala cum'â l'aria amìa amia cum'â l'è 
amiala ch'â l'arìa amia ch'â l'è lê ch'â l'è lê 
                   Guardala che arriva guarda com'è com'è
                   guardala come arriva guarda che è lei che è lei
                 guardala come arriva guarda guarda com'è
                   guardala che arriva che è lei che è lei

nera che porta via che porta via la via 
nera che non si vedeva da una vita intera così dolcenera nera 
nera che picchia forte che butta giù le porte

nu l'è l'aegua ch'à fá baggiá 
imbaggiâ imbaggiâ 
                  Non è l'acqua che fa sbadigliare
                  (ma) chiudere porte e finestre chiudere porte e finestre

nera di malasorte che ammazza e passa oltre 
nera come la sfortuna che si fa la tana dove non c'è luna luna

nera di falde amare che passano le bare 
âtru da stramûâ 
â nu n'á â nu n'á 
                Altro da traslocare
                non ne ha non ne ha

ma la moglie di Anselmo non lo deve sapere 
ché è venuta per me 
è arrivata da un'ora 
e l'amore ha l'amore come solo argomento

e il tumulto del cielo ha sbagliato momento 
acqua che non si aspetta altro che benedetta 
acqua che porta male sale dalle scale sale senza sale sale 
acqua che spacca il monte che affonda terra e ponte

nu l'è l'aaegua de 'na rammâ 
'n calabà 'n calabà 
            Non è l'acqua di un colpo di pioggia
            (ma) un gran casino un gran casino

ma la moglie di Anselmo sta sognando del mare 
quando ingorga gli anfratti si ritira e risale 
e il lenzuolo si gonfia sul cavo dell'onda 
e la lotta si fa scivolosa e profonda

amiala cum'â l'aria amìa cum'â l'è cum'â l'è 
amiala cum'â l'aria amia ch'â l'è lê ch'â l'è lê 
             Guardala come arriva guarda com'è com'è
             guardala come arriva guarda che è lei che è lei

acqua di spilli fitti dal cielo e dai soffitti 
acqua per fotografie per cercare i complici da maledire 
acqua che stringe i fianchi tonnara di passanti

âtru da camallâ 
â nu n'à â nu n'à 
           Altro da mettersi in spalla
           non ne ha non ne ha

oltre il muro dei vetri si risveglia la vita 
che si prende per mano 
a battaglia finita 
come fa questo amore che dall'ansia di perdersi

ha avuto in un giorno la certezza di aversi 
acqua che ha fatto sera che adesso si ritira 
bassa sfila tra la gente come un innocente che non c'entra niente 
fredda come un dolore Dolcenera senza cuore

atru de rebellâ 
â nu n'à â nu n'à 
           Altro da trascinare
           non ne ha non ne ha

e la moglie di Anselmo sente l'acqua che scende 
dai vestiti incollati da ogni gelo di pelle 
nel suo tram scollegato da ogni distanza 
nel bel mezzo del tempo che adesso le avanza

così fu quell'amore dal mancato finale 
così splendido e vero da potervi ingannare

Amìala ch'â l'arìa amìa cum'â l'é 
amiala cum'â l'aria ch'â l'è lê ch'â l'è lê 
amiala cum'â l'aria amìa amia cum'â l'è 
amiala ch'â l'arìa amia ch'â l'è lê ch'â l'è lê 
           Guardala che arriva guarda com'è com'è
           guardala come arriva guarda che è lei che è lei
           guardala come arriva guarda guarda com'è
           guardala che arriva che è lei che è lei
  
  
 

LE ACCIUGHE FANNO IL PALLONE

Le acciughe fanno il pallone 
che sotto c'è l'alalunga 
se non butti la rete 
non te ne lascia una

alla riva sbarcherò 
alla riva verrà la gente 
questi pesci sorpresi 
li venderò per niente

se sbarcherò alla foce 
e alla foce non c'è nessuno 
la faccia mi laverò 
nell'acqua del torrente

ogni tre ami 
c'è una stella marina 
amo per amo 
c'è una stella che trema

ogni tre lacrime 
batte la campana 
passano le villeggianti 
con gli occhi di vetro scuro

passano sotto le reti 
che asciugano sul muro 
e in mare c'è una fortuna 
che viene dall'oriente

che tutti l'hanno vista 
e nessuno la prende 
ogni tre ami 
c'è una stella marina

ogni tre stelle 
c'è un aereo che vola 
ogni tre notti 
un sogno che mi consola

bottiglia legata stretta 
come un'esca da trascinare 
sorso di vena dolce 
che liberi dal male

se prendo il pesce d'oro 
ve la farò vedere 
se prendo il pesce d'oro 
mi sposerò all'altare

ogni tre ami 
c'è una stella marina 
ogni tre stelle 
c'è un aereo che vola

ogni balcone 
una bocca che m'innamora 
ogni tre ami 
c'è una stella marina

ogni tre stelle 
c'è un aereo che vola 
ogni balcone 
una bocca che m'innamora

le acciughe fanno il pallone 
che sotto c'è l'alalunga 
se non butti la rete 
non te ne lascia una 
non te ne lascia una 
non te ne lascia 
  
  
 

DISAMISTADE
(disamicizia, faida)

Che ci fanno queste anime 
davanti alla chiesa 
questa gente divisa 
questa storia sospesa

a misura di braccio 
a distanza di offesa 
che alla pace si pensa 
che la pace si sfiora

due famiglie disarmate di sangue 
si schierano a resa 
e per tutti il dolore degli altri 
è dolore a metà

si accontenta di cause leggere 
la guerra del cuore 
il lamento di un cane abbattuto 
da un'ombra di passo

si soddisfa di brevi agonie 
sulla strada di casa 
uno scoppio di sangue 
un'assenza apparecchiata per cena

e a ogni sparo all'intorno 
si domanda fortuna 
che ci fanno queste figlie 
a ricamare a cucire

queste macchie di lutto 
rinunciate all'amore 
fra di loro si nasconde 
una speranza smarrita

che il nemico la vuole 
che la vuol restituita 
e una fretta di mani sorprese 
a toccare le mani

che dev'esserci un modo di vivere 
senza dolore 
una corsa degli occhi negli occhi 
a scoprire che invece 
è soltanto un riposo del vento

un odiare a metà 
e alla parte che manca 
si dedica l'autorità

che la disamistade 
si oppone alla nostra sventura 
questa corsa del tempo 
a sparigliare destini e fortuna

che fanno queste anime 
davanti alla chiesa 
questa gente divisa 
questa storia sospesa 
  
  
  
 

A CUMBA
(La colomba)

Pretendente:
Gh'aivu 'na bella cùmba ch'à l'é xeûa foea de cà
gianca cun'à néie ch'à deslengue a cian d'à sâ

Avevo una bella colomba che è volata fuori casa
bianca come la neve che si scioglie a pian del sale

Duv'a l'é duv'a l'é 
         dov'è dov'è

che l'han vursciua vedde cegâ l'àe a stù casâ
spéita cume l'aigua ch'à derua zû p'ou rià

che l'hanno vista piegare le ali verso questo casale
veloce come l'acqua che precipita dal rio

Nu ghe n'é nu ghe n'é nu ghe n'é 
          non ce n'è non ce n'è non ce n'è

Padre:
Cau ou mè zuenottu ve porta miga na smangiaxun 
che se cuscì fise puriesci anàvene 'n gattixun 
    Nu ghe n'é nu ghe n'é nu ghe n'é

Caro il mio giovanotto non vi porta mica qualche prurito
che se così fosse potreste andarvene in giro per amorazzi
      non ce n'è non ce n'è non ce n'è

Pretendente:
Vegnu d'â câ du rattu ch'ou magun ou sliga i pë

Vengo dalla casa del topo che l'angoscia slega i piedi

Padre:
Chi de cumbe d'âtri ne n'é vegnûe nu se n'é posé

Qui di colombe d'altri non ne son venute
non se ne son posate

Pretendente:
Vegnu c'ou coeu marottu de 'na pasciun che nu ghe n'è 
            Vengo con il cuore malato di una passione che non ha uguali

Padre:
Chi gh'é 'na cumba gianca ch'â nu l'é â vostra ch'â l'é a me
      Nu ghe n'é âtre nu ghe n'é   /   nu ghe n'é âtre nu ghe n'é

Qui c'è una colomba bianca che non è la vostra che è la mia
      Non ce n'è altre non ce n'è non ce n'è altre non ce n'è

Coro:
A l'e xëuâ â l'é xëuâ  / a cumba gianca
de noette â l'é xëuâ  /  au cian d'â sâ
A truvian â truvian  / â cumba gianca
de mazu â truvian  / au cian d'ou pan.

E' volata è volata   /  la colomba bianca
di notte è volata   /  a pian del sale
La troveranno la troveranno  /  la colomba bianca
di maggio la troveranno  /  al pian del pane

Pretendente:
Vui nu vuriesci dàmela sta cumba da maiâ
gianca cum'â neie ch'à deslengue 'nt où rià
Duv'a l'é duv'a l'é  /  duv'a l'é duv'a l'é

Voi non vorreste darmela questa colomba da maritare
bianca come la neve che si scioglie nel rio
dov'è dov'è dov'è dov'è dov'è

Padre:
Miæ che sta comba bella a stâ de longo a barbacîo 
che no m'a pòsse vedde a scricchî 'nte 'n atro nîo

      Nu ghe n'é âtre nu ghe n'é   /   nu ghe n'é âtre nu ghe n'é

Guardate che bella colomba è abituata a cantare in allegria
che io non la debba mai vedere stentare in un altro nido
non ce n'è non ce n'è non ce n'è

altra traduzione forse migliore di questi versi (grazie a Franco Bampi):
Guardate che questa colomba bella sta sempre a cinguettio 
che non la possa vedere crescere in un altro nido.

Pretendente:
A tegnio à dindanàse suttà 'n angiou de melgranâ
cù a cua ch'ou l'ha d'â sèa â man lingèa d'ou bambaxia
   Duv'a l'é duv'a l'é  /  duv'a l'é duv'a l'é 
      La terrò a dondolarsi sotto una pergola di melograni
      con la cura che ha della seta la mano leggera del bambagiaio
           dov'è dov'è dov'è dov'è dov'è

Padre:
Zuenu ch'âei bén parlòu 'nte sta seian-a de frevâ
      Giovane che avete ben parlato in questa sera di febbraio

Pretendente:
A tegnio à dindanàse suttà 'n angiou de melgranâ
      La terrò a dondolarsi sotto una pergola di melograni

Padre:
Saèi che sta cumba à mazu a xeuâ   d'â më 'nt â vostra câ
       Sappiate che questa colomba a maggio volerà dalla mia nella vostra casa

Pretendente:
Cu 'â cua ch'ou l'ha d'â sea â mân lingea d'ou bambaxia
Nu ghe n'é âtre nu ghe n'é   /   nu ghe n'é âtre nu ghe n'é
           Con la cura che ha della seta la mano leggera del bambagiaio
            non ce altre n'è non ce n'è altre non ce n'è

Coro:
A l'e xëuâ â l'é xëuâ  / a cumba gianca
de noette â l'é xëuâ  /  au cian d'â sâ
A truvian â truvian  / â cumba gianca
de mazu â truvian  / au cian d'ou pan.

E' volata è volata la colomba bianca
di notte è volata a pian del sale
La troveranno la troveranno la colomba bianca
di maggio la troveranno a pian del pane

Duv'a l'é duv'a l'é / ch'â ne s'ascunde
se maia se maia  /  au cian dou pan
cum'a l'é cum'a l'é / l'é cum'â neie
ch'â ven zu deslenguâ / da où rià.

dov'è dov'è che ci si nasconde
si sposerà si sposerà a pian del pane
Com'è com'è è come la neve
che viene giù sciolta dal rio

A l'e xëuâ â l'é xëuâ  / a cumba gianca
de mazu â truvian / au cian d'â sâ
Duv'a l'é duv'a l'é / ch'â ne s'ascunde
se maia se maia  /  au cian dou pan

E' volata è volata la colomba bianca
di maggio la troveranno al pian del sale
dov'è dov'è che ci si nasconde
si sposerà si sposerà al pian del pane

Cùmba cumbétta / beccu de séa 
sérva à striggiùn c'ou maiu 'n giandùn 
Martin ou và à pë / cun' l'aze deré
foegu de légne anime in çé.

Colomba colombina becco di seta
serva a strofinare per terra col marito a zonzo
Martino va a piedi con l'asino dietro
fuoco di legna anime in cielo

  
 

HO VISTO NINA VOLARE

Mastica e sputa 
da una parte il miele 
mastica e sputa 
dall'altra la cera 
mastica e sputa 
prima che venga neve 
 

luce luce lontana 
più bassa delle stelle 
quale sarà la mano 
che ti accende e ti spegne

ho visto Nina volare 
tra le corde dell'altalena 
un giorno la prenderò 
come fa il vento alla schiena 

e se lo sa mio padre 
dovrò cambiar paese 
se mio padre lo sa 
mi imbarcherò sul mare

Mastica e sputa 
da una parte il miele 
mastica e sputa 
dall'altra la cera 
mastica e sputa 
prima che faccia neve 

stanotte è venuta l'ombra 
l'ombra che mi fa il verso 
le ho mostrato il coltello 
e la mia maschera di gelso 

e se lo sa mio padre 
mi metterò in cammino 
se mio padre lo sa 
mi imbarcherò lontano

mastica e sputa 
da una parte la cera 
mastica e sputa 
dall'altra il miele
mastica e sputa prima che metta neve

ho visto Nina volare 
tra le corde dell'altalena 
un giorno la prenderò 
come fa il vento alla schiena 

luce luce lontana 
che si accende e si spegne 
quale sarà la mano 
che illumina le stelle 
 

mastica e sputa 
prima che venga neve 
  
  
   

SMISURATA PREGHIERA

Alta sui naufragi 
dai belvedere delle torri 
china e distante sugli elementi del disastro 
dalle cose che accadono al disopra delle parole 
celebrative del nulla 
lungo un facile vento 
di sazietà di impunità

Sullo scandalo metallico 
di armi in uso e in disuso 
a guidare la colonna 
di dolore e di fumo 
che lascia le infinite battaglie al calar della sera 
la maggioranza sta la maggioranza sta

recitando un rosario 
di ambizioni meschine 
di millenarie paure 
di inesauribili astuzie 
coltivando tranquilla 
l'orribile varietà 
delle proprie superbie 
la maggioranza sta 

come una malattia 
come una sfortuna 
come un'anestesia 
come un'abitudine 

per chi viaggia in direzione ostinata e contraria 
col suo marchio speciale di speciale disperazione 
e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi 
per consegnare alla morte una goccia di splendore 
di umanità di verità

per chi ad Aqaba curò la lebbra con uno scettro posticcio 
e seminò il suo passaggio di gelosie devastatrici e di figli 
con improbabili nomi di cantanti di tango 
in un vasto programma di eternità

ricorda Signore questi servi disobbedienti 
alle leggi del branco 
non dimenticare il loro volto 
che dopo tanto sbandare 
è appena giusto che la fortuna li aiuti 

come una svista 
come un'anomalia 
come una distrazione 
come un dovere