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LA CANZONE DI MARINELLA
Questa di Marinella è la
storia vera che scivolò nel fiume a primavera ma il vento che la vide così bella dal fiume la portò sopra a una stella
sola senza il ricordo di un dolore vivevi senza il sogno di un amore ma un re
senza corona e senza scorta bussò tre volte un giorno alla sua porta
bianco come la luna il suo cappello come l'amore rosso il suo mantello tu lo seguisti senza una ragione come un ragazzo segue un
aquilone
e c'era il sole e avevi gli occhi belli lui ti baciò le labbra ed i capelli c'era la luna e avevi gli occhi stanchi lui pose la mano sui tuoi fianchi
furono baci furono sorrisi
poi furono soltanto i fiordalisi che videro con gli occhi delle stelle fremere al vento e ai baci la tua pelle
dicono poi che mentre ritornavi nel fiume chissà come scivolavi e lui che non ti volle
creder morta bussò cent'anni ancora alla tua porta
questa è la tua canzone Marinella che sei volata in cielo su una stella e come tutte le più belle cose vivesti solo un giorno , come le rose
e come tutte le più belle cose vivesti solo un giorno come le rose.
IL GORILLA
Sulla piazza d'una città la gente guardava con ammirazione un gorilla portato là dagli zingari di un baraccone
con poco senso del pudore le comari di quel rione
contemplavano lo scimmione non dico dove non dico come
attenti al gorilla !
d'improvviso la grossa gabbia dove viveva l'animale s'aprì di schianto non so perché forse
l'avevano chiusa male
la bestia uscendo fuori di là disse: "quest'oggi me la levo" parlava della verginità di cui ancora viveva schiavo
attenti al gorilla !
il padrone si
mise a urlare " il mio gorilla , fate attenzione" non ha veduto mai una scimmia potrebbe fare confusione
tutti i presenti a questo punto fuggirono in ogni direzione anche le donne
dimostrando la differenza fra idea e azione
attenti al gorilla !
tutta la gente corre di fretta di qui e di là con grande foga si attardano solo una vecchietta e un giovane giudice con la toga
visto che gli altri avevan squagliato il quadrumane accellerò e sulla vecchia e sul magistrato con quattro salti si portò
attenti al gorilla !
bah , sospirò pensando la vecchia ch'io
fossi ancora desiderata sarebbe cosa alquanto strana e più che altro non sperata
che mi si prenda per una scimmia pensava il giudice col fiato corto non è possibile, questo è sicuro il seguito prova
che aveva torto
attenti al gorilla !
se qualcuno di voi dovesse costretto con le spalle al muro , violare un giudice od una vecchia della sua scelta sarei sicuro
ma si dà il caso che il
gorilla considerato un grandioso fusto da chi l'ha provato però non brilla né per lo spirito né per il gusto
attenti al gorilla !
infatti lui, sdegnando la vecchia si dirige sul magistrato
lo acchiappa forte per un'orecchia e lo trascina in mezzo ad un prato quello che avvenne fra l'erba alta
non posso dirlo per intero ma lo spettacolo fu avvincente e lo "suspence" ci
fu davvero
attenti al gorilla !
dirò soltanto che sul più bello dello spiacevole e cupo dramma piangeva il giudice come un vitello negli intervalli gridava mamma
gridava mamma come quel tale
cui il giorno prima come ad un pollo con una sentenza un po' originale aveva fatto tagliare il collo.
attenti al gorilla !
LA BALLATA DELL'EROE
Era partito per fare la guerra per dare il suo aiuto alla sua terra gli avevano dato le mostrine e le stelle e il consiglio di vendere cara la pelle
e quando gli dissero di andare avanti
troppo lontano si spinse a cercare la verità ora che è morto la patria si gloria d'un altro eroe alla memoria
ma lei che lo amava aspettava il ritorno d'un soldato vivo, d'un eroe morto che
ne farà se accanto nel letto le è rimasta la gloria d'una medaglia alla memoria. S'I' FOSSE FOCO
(da un sonetto di Cecco Angiolieri)
S'ì fosse foco, arderei 'l mondo; s'ì fosse vento, lo tempesterei; s'ì fosse acqua; ì' l'annegherei; s'ì fosse Dio,
mandereil'en profondo s'ì fosse papa, sarè allor giocondo, che tutt'i cristiani imbrigherei; s'ì fosse 'mperator, sa che farei? a tutti mozzerei lo capo a tondo
s'ì fosse morte,
andarei da mio padre; s'ì fosse vita, fuggirei da lui: similmente faria da mi'madre s'ì fosse Cecco, come sono e fui, torrei le donne giovani e leggiadre : e vecchie e laide lassarei altrui.
AMORE CHE VIENI, AMORE CHE VAI
Quei giorni perduti a rincorrere il vento a
chiederci un bacio e volerne altri cento
un giorno qualunque li ricorderai amore che fuggi da me tornerai un giorno qualunque ti ricorderai amore che fuggi da me tornerai
e tu che con gli occhi di un
altro colore mi dici le stesse parole d'amore
fra un mese fra un anno scordate le avrai amore che vieni da me fuggirai fra un mese fra un anno scordate le avrai amore che vieni da me fuggirai
venuto dal sole o da spiagge gelate perduto in novembre o col vento d'estate
io t'ho amato sempre, non t'ho amato mai amore che vieni, amore che vai io t'ho amato sempre, non t'ho
amato mai amore che vieni, amore che vai
LA GUERRA DI PIERO
Dormi sepolto in un campo
di grano non è la rosa non è il tulipano che ti fan veglia dall'ombra dei fossi ma sono mille papaveri rossi
lungo le sponde del mio torrente voglio che scendano i lucci argentati non più i
cadaveri dei soldati portati in braccio dalla corrente
così dicevi ed era inverno e come gli altri verso l'inferno te ne vai triste come chi deve il vento ti sputa in faccia la neve
fermati
Piero, fermati adesso lascia che il vento ti passi un po' addosso dei morti in battaglia ti porti la voce chi diede la vita ebbe in cambio una croce
ma tu non lo udisti e il tempo passava con le
stagioni a passo di giava ed arrivasti a varcar la frontiera in un bel giorno di primavera
e mentre marciavi con l'anima in spalle vedesti un uomo in fondo alla valle che aveva il tuo stesso identico
umore ma la divisa di un altro colore
sparagli Piero, sparagli ora e dopo un colpo sparagli ancora fino a che tu non lo vedrai esangue cadere in terra a coprire il suo sangue
e se gli sparo in
fronte o nel cuore soltanto il tempo avrà per morire ma il tempo a me resterà per vedere vedere gli occhi di un uomo che muore
e mentre gli usi questa premura quello si volta, ti vede e ha paura ed
imbraccia l'artiglieria non ti ricambia la cortesia
cadesti in terra senza un lamento e ti accorgesti in un solo momento che il tempo non ti sarebbe bastato a chiedere perdono per ogni peccato
cadesti interra senza un lamento e ti accorgesti in un solo momento che la tua vita finiva quel giorno e non ci sarebbe stato un ritorno
Ninetta mia crepare di maggio ci vuole tanto troppo
coraggio Ninetta bella dritto all'inferno avrei preferito andarci in inverno
e mentre il grano ti stava a sentire dentro alle mani stringevi un fucile dentro alla bocca stringevi parole troppo
gelate per sciogliersi al sole
dormi sepolto in un campo di grano non è la rosa non è il tulipano che ti fan veglia dall'ombra dei fossi ma sono mille papaveri rossi.
IL TESTAMENTO
Quando la morte mi chiamerà forse qualcuno protesterà dopo aver letto nel testamento
quel che gli lascio in eredità non maleditemi non serve a niente tanto all'inferno ci sarò già
ai protettori delle battone lascio un impiego da ragioniere perché provetti nel loro mestiere
rendano edotta la popolazione
ad ogni fine di settimana sopra la rendita di una puttana ad ogni fine di settimana sopra la rendita di una puttana
voglio lasciare a Bianca Maria che se ne
frega della decenza un attestato di benemerenza che al matrimonio le spiani la via
con tanti auguri per chi c'è caduto di conservarsi felice e cornuto con tanti auguri per chi c'è caduto di
conservarsi felice e cornuto
sorella morte lasciami il tempo di terminare il mio testamento lasciami il tempo di salutare di riverire di ringraziare tutti gli artefici del girotondo intorno al letto
di un moribondo
signor becchino mi ascolti un poco il suo lavoro a tutti non piace non lo consideran tanto un bel gioco coprir di terra chi riposa in pace
ed è per questo che io mi onoro nel
consegnarle la vanga d'oro ed è per questo che io mi onoro nel consegnarle la vanga d'oro
per quella candida vecchia contessa che non si muove più dal mio letto per estirparmi l'insana
promessa di riservarle i miei numeri al lotto
non vedo l'ora di andar fra i dannati per rivelarglieli tutti sbagliati non vedo l'ora di andar fra i dannati per rivelarglieli tutti sbagliati
quando la morte mi chiederà di restituirle la libertà forse una lacrima forse una sola sulla mia tomba si spenderà forse un sorriso forse uno solo dal mio ricordo germoglierà
se dalla carne
mia già corrosa dove il mio cuore ha battuto un tempo dovesse nascere un giorno una rosa la do alla donna che mi offrì il suo pianto
per ogni palpito del suo cuore le rendo un petalo rosso d'amore
per ogni palpito del suo cuore le rendo un petalo rosso d'amore
a te che fosti la più contesa la cortigiana che non si dà a tutti ed ora all'angolo di quella chiesa offri le immagini ai belli
ed ai brutti
lascio le note di questa canzone canto il dolore della tua illusione a te che sei costretta per tirare avanti costretta a vendere Cristo e i santi
quando la morte mi chiamerà nessuno
al mondo si accorgerà che un uomo è morto senza parlare senza sapere la verità che un uomo è morto senza pregare fuggendo il peso della pietà
cari fratelli dell'altra sponda cantammo in coro giù
sulla terra amammo tutti l'identica donna partimmo in mille per la stessa guerra questo ricordo non vi consoli quando si muore si muore si muore soli questo ricordo non vi consoli quando si muore si
muore soli.
NELL'ACQUA DELLA CHIARA FONTANA
Nell'acqua
della chiara fontana lei tutta nuda si bagnava quando un soffio di tramontana le sue vesti in cielo portava
Dal folto dei capelli mi chiese per rivestirla di cercare i rami di cento mimose e ramo con
ramo intrecciare
Volli coprire le sue spalle tutte di petali di rosa ma il suo seno era così minuto che fu sufficiente una rosa
Cercai ancora nella vigna perché a metà non fosse spoglia ma i suoi
fianchi eran così minuti che fu sufficiente una foglia
le braccia lei mi tese allora per ringraziarmi un po' stupita io la presi con tanto ardore che fu nuovamente svestita
Il gioco divertì la
graziosa che molto spesso alla fontana ritornò pregando Dio in un soffio di tramontana
LA BALLATA DEL MICHE'
Quando
hanno aperto la cella era già tardi perché con una corda al collo freddo pendeva Michè
tutte le volte che un gallo sento cantar penserò a quella notte in prigione quando Michè s'impiccò
stanotte Michè s'è impiccato a un chiodo perché non voleva restare vent'anni in prigione lontano da te
nel buio Michè se n'è andato sapendo che a te non poteva mai dire che aveva
ammazzato soltanto per te
io so che Michè ha voluto morire perché ti restasse il ricordo del bene profondo che aveva per te
vent'anni gli avevano dato la corte decise così perché un
giorno aveva ammazzato chi voleva rubargli Marì
l'avevan perciò condannato vent'anni in prigione a marcir però adesso che lui s'è impiccato la porta gli devono aprir
se pure Michè
non ti ha scritto spiegando perché se n'è andato dal mondo tu sai che l'ha fatto soltanto per te
domani alle tre nella fossa comune sarà senza il prete e la messa perché d'un suicida
non hanno pietà
domani Michè nella terra bagnata sarà e qualcuno una croce col nome la data su lui pianterà e qualcuno una croce col nome e la data su lui pianterà
IL RE FA RULLARE I TAMBURI (canzone popolare francese del XIV° secolo)
Il re fa rullare i tamburi Il re fa rullare i tamburi
vuol sceglier fra le dame un nuovo e fresco amore
ed è la prima che ha veduto che gli ha rapito il cuore marchese la conosci tu marchese la conosci tu chi è quella graziosa ?
ed il
marchese disse al re " maestà è la mia sposa "
tu sei più felice di me tu sei più felice di me d'aver dama si bella signora si compita
se tu vorrai cederla a me sarà la favorita
signore se non foste il re signore se non foste il re
v'intimerei prudenza ma siete il sire siete il re vi devo l'obbedienza marchese vedrai passerà marchese vedrai passerà
d'amor la sofferenza io ti farò nelle mie armate maresciallo di Francia"
"addio per sempre mia gioia " "addio per sempre mia bella " "addio dolce amore"
"devi lasciarmi per il re" "ed io ti lascio il cuore"
la regina ha raccolto dei fiori la regina ha raccolto dei fiori celando la sua offesa ed il profumo di quei fiori uccise
la marchesa.
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