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LA CATTIVA STRADA
Alla parata militare sputò negli occhi a un innocente e quando lui chiese "Perché " lui gli rispose "Questo è niente e adesso è ora che io vada" e l'innocente lo seguì, senza le armi lo seguì sulla sua cattiva strada.
Sui viali dietro la stazione rubò l'incasso a una regina e quando lei gli disse "Come " lui le risposte "Forse è meglio è come prima forse è ora che io vada " e la regina lo seguì col suo dolore lo seguì sulla sua cattiva strada.
E in una notte senza luna truccò le stelle ad un pilota quando l'aeroplano cadde lui disse "È colpa di chi muore comunque è meglio che io vada " ed il pilota lo seguì senza le stelle lo seguì sulla sua cattiva strada.
A un diciottenne alcolizzato versò da bere ancora un poco e mentre quello lo guardava lui disse "Amico ci scommetto stai per dirmi adesso è ora che io vada" l'alcolizzato lo capì non disse niente e lo seguì sulla sua cattiva strada.
Ad un processo per amore baciò le bocche dei giurati e ai loro sguardi imbarazzati rispose "Adesso è più normale adesso è meglio, adesso è giusto, giusto, è giusto che io vada " ed i giurati lo seguirono a bocca aperta lo seguirono sulla sua cattiva strada, sulla sua cattiva strada.
E quando poi sparì del tutto a chi diceva "È stato un male" a chi diceva "È stato un bene " raccomandò "Non vi conviene venir con me dovunque vada, ma c'è amore un po' per tutti e tutti quanti hanno un amore sulla cattiva strada sulla cattiva strada.
DOLCE LUNA
Cammina come un vecchio marinaio non ha più un posto dove andare la terra sotto i piedi non lo aspetta strano modo di ballare sua moglie ha un
altro uomo e un'altra donna, è proprio un uomo da buttare e nelle tasche gli è rimasta solo un po' di polvere di mare e non può testimoniare.
Si muove sopra i sassi come un leone invernale ti può
parlare ore ed ore della sua quarta guerra mondiale conserva la sua cena dentro a un foglio di giornale la sua ragazza "esca dalle lunghe gambe" fa all'amore niente male e non può testimoniare.
Lui vide il marinaio indiano alzarsi in piedi e barcollare con un coltello nella schiena tra la schiuma e la stella polare e il timoniere di Shanghai tornò tranquillo a pilotare e lui lo vide con
l'anello al dito e un altro anello da rubare ma non può testimoniare.
Dal buio delle tango notti "Balla Linda" alla paralisi di un porto, la luce delle stelle chiare come un rifugio
capovolto, la sua balena "Dolce Luna" che lo aspettata in alto mare, gli ha detto molte volte "Amore, con chi mi vuoi dimenticare " e non può testimoniare e non può testimoniare.
E tu
mi vieni a dire voglio un figlio su cui potermi regolare con due occhi qualunque e il terzo occhio inconfondibile e speciale che non ti importa niente se non riuscirà a nuotare l'importante è che abbia
sulla guancia destra quella mia voglia di mare e mi dici ancora che il mio nome glielo devo proprio dare ma non so testimoniare io non so testimoniare.
CANZONE PER L'ESTATE
Con tua moglie che lavava i piatti in cucina e non capiva con tua figlia che provava il suo vestito nuovo e sorrideva con la radio che ronzava per
il mondo cose strane e il respiro del tuo cane che dormiva.
Coi tuoi santi sempre pronti a benedire i tuoi sforzi per il pane con il tuo bambino biondo a cui hai dato una pistola per Natale che sembra vera,
con il letto in cui tua moglie non ti ha mai saputo dare e gli occhiali che tra un po' dovrai cambiare.
Com'è che non riesci più a volare com'è che non riesci più a volare com'è che
non riesci più a volare com'è che non riesci più a volare
Con le tue finestre aperte sulla strada e gli occhi chiusi sulla gente con la tua tranquillità, lucidità, soddisfazione permanente la tua coda di
ricambio le tue nuvole in affitto le tue rondini di guardia sopra il tetto.
Con il tuo francescanesimo a puntate e la tua dolce consistenza col tuo ossigeno purgato e le tue onde regolate in una stanza
col permesso di trasmettere e il divieto di parlare e ogni giorno un altro giorno da contare.
Com'è che non riesci più a volare com'è che non riesci più a volare com'è che non riesci più
a volare com'è che non riesci più a volare
Con i tuoi entusiasmi lenti precisati da ricordi stagionali e una bella addormentata che si sveglia a tutto quel che le regali con il tuo collezionismo di
parole complicate la tua ultima canzone per l'estate.
Con le tue mani di carta per avvolgere altre mani normali Con l'idiota in giardino ad isolare le tue rose migliori col tuo freddo di montagna
e il divieto di sudare e più niente per poterti vergognare.
Com'è che non riesci più a volare com'è che non riesci più a volare com'è che non riesci più a volare com'è che non riesci
più a volare
LE STORIE DI IERI
Mio padre aveva un sogno comune condiviso dalla sua generazione la mascella al cortile parlava
troppi morti lo hanno tradito tutta gente che aveva capito.
E il bambino nel cortile sta giocando tira sassi nel cielo e nel mare ogni volta che colpisce una stella chiude gli occhi e si mette a
sognare chiude gli occhi e si mette a volare.
E i cavalli a Salò sono morti di noia a giocare col nero perdi sempre Mussolini ha scritto anche poesie i poeti che strade creature ogni volta che
parlano è una truffa.
Ma mio padre è un ragazzo tranquillo la mattina legge molti giornali è convinto di avere delle idee e suo figlio è una nave pirata e suo figlio è una nave pirata.
E anche
adesso è rimasta una scritta nera sopra il muro davanti casa mia dice che il movimento vincerà il gran capo ha la faccia serena la cravatta intonata alla camicia.
Ma il bambino nel cortile si è fermato
si è stancato di seguire gli aquiloni si è seduto tra i ricordi vicini i rumori lontani guarda il muro e si guarda le mani guarda il muro e si guarda le mani guarda il muro e si guarda le mani.
AMICO FRAGILE
Evaporato in una nuvola rossa in una delle molte feritoie della notte con un bisogno d'attenzione e d'amore
troppo, "Se mi vuoi bene piangi " per essere corrisposti, valeva la pena divertirvi le serate estive con un semplicissimo "Mi ricordo": per osservarvi affittare un chilo d'era ai
contadini in pensione e alle loro donne e regalare a piene mani oceani ed altre ed altre onde ai marinai in servizio, fino a scoprire ad uno ad uno i vostri nascondigli senza rimpiangere la mia credulità:
perché già dalla prima trincea ero più curioso di voi, ero molto più curioso di voi.
E poi sorpreso dai vostri "Come sta" meravigliato da luoghi meno comuni e più feroci, tipo "Come ti
senti amico, amico fragile, se vuoi potrò occuparmi un'ora al mese di te" "Lo sa che io ho perduto due figli" "Signora lei è una donna piuttosto distratta." E ancora ucciso dalla
vostra cortesia nell'ora in cui un mio sogno ballerina di seconda fila, agitava per chissà quale avvenire il suo presente di seni enormi e il suo cesareo fresco, pensavo è bello che dove finiscono le
mie dita debba in qualche modo incominciare una chitarra.
E poi seduto in mezzo ai vostri arrivederci, mi sentivo meno stanco di voi ero molto meno stanco di voi.
Potevo stuzzicare i pantaloni della
sconosciuta fino a farle spalancarsi la bocca. Potevo chiedere ad uno qualunque dei miei figli di parlare ancora male e ad alta voce di me. Potevo barattare la mia chitarra e il suo elmo con una scatola di
legno che dicesse perderemo. Potevo chiedere come si chiama il vostro cane Il mio è un po' di tempo che si chiama Libero. Potevo assumere un cannibale al giorno per farmi insegnare la mia distanza dalle
stelle. Potevo attraversare litri e litri di corallo per raggiungere un posto che si chiamasse arrivederci.
E mai che mi sia venuto in mente, di essere più ubriaco di voi di essere molto più ubriaco di
voi.
OCEANO
Quanti cavalli hai tu seduto alla porta tu che sfiori il cielo col tuo dito più corto la notte non ha bisogno
la notte fa benissimo a meno del tuo concerto ti offenderesti se qualcuno ti chiamasse un tentativo.
Ed arrivò un bambino con le mani in tasca ed un oceano verde dietro le spalle disse "Vorrei
sapere, quanto è grande il verde come è bello il mare, quanto dura una stanza è troppo tempo che guardo il sole, mi ha fatto male "
Prova a lasciare le campane al loro cerchio di rondini e non ficcare
il naso negli affari miei e non venirmi a dire "Preferisco un poeta, preferisco un poeta ad un poeta sconfitto"
Ma se ci tieni tanto poi baciarmi ogni volta che vuoi.
GIUGNO '73
Tua madre ce l'ha molto con me perché sono sposato e in più canto però canto bene e non so se tua madre sia altrettanto
capace a vergognarsi di me.
La gazza che ti ho regalato è morta, tua sorella ne ha pianto, quel giorno non avevano fiori, peccato, quel giorno vendevano gazze parlanti.
E speravo che avrebbe
insegnato a tua madre A dirmi "Ciao come stai ", insomma non proprio a cantare per quello ci sono già io come sai. I miei amici sono tutti educati con te però vestono in modo un po' strano mi
consigli di mandarli da un sarto e mi chiedi "Sono loro stasera i migliori che abbiamo ".
E adesso ridi e ti versi un cucchiaio di mimosa Nell'imbuto di un polsino slacciato. I miei amici ti
hanno dato la mano, li accompagno, il loro viaggio porta un po' più lontano.
E tu aspetta un amore più fidato il tuo accendino sai io l'ho già regalato e lo stesso quei due peli d'elefante mi
fermavano il sangue li ho dati a un passante.
Poi il resto viene sempre da sé i tuoi "Aiuto" saranno ancora salvati io mi dico è stato meglio lasciarci che non esserci mai incontrati.
NANCY
Un po' di tempo fa Nancy era senza compagnia all'ultimo spettacolo con la
sua bigiotteria Nel Palazzo di Giustizia suo padre era innocente Nel Palazzo del Mistero non c'era proprio niente non c'era quasi niente
Un po' di tempo fa eravamo distratti Lei portava calze verdi, dormiva con tutti, ma "cosa fai domani?" non lo chiese mai a nessuno: si
innamorò di tutti noi non proprio di qualcuno non solo di qualcuno
E un po' di tempo fa col telefono rotto cercò dal terzo piano la sua serenità Dicevamo che era libera, ma nessuno era sincero non l'avremmo
corteggiata mai nel Palazzo del Mistero nel Palazzo del Mistero
E dove mandi i tuoi pensieri adesso trovi Nancy a fermarli molti hanno usato il suo corpo molti hanno pettinato i suoi capelli E nel vuoto della notte quando hai freddo e sei
perduto c'è ancora Nancy che ti dice: "Amore, sono contenta che sei venuto, sono contenta che sei venuto"
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