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Testi Far Finta Di
Essere Sani
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Far finta di
essere sani
Vivere, non riesco a vivere
ma la mente mi autorizza a credere
che una storia mia, positiva o no
è qualcosa che sta dentro la realtà.
Nel dubbio mi compro una moto
telaio e manubrio cromato
con tanti pistoni, bottoni e accessori più strani
far finta di essere sani.
Far finta di essere insieme a una donna normale
che riesce anche ad esser fedele
comprando sottane, collane, creme per mani
far finta di essere sani.
Far finta di essere...
Liberi, sentirsi liberi
forse per un attimo è possibile
ma che senso ha se è cosciente in me
la misura della mia inutilità.
Per ora rimando il suicidio
e faccio un gruppo di studio
le masse, la lotta di classe, i testi gramsciani
far finta di essere sani.
Far finta di essere un uomo con tanta energia
che va a realizzarsi in India o in Turchia
il suo salvataggio è un viaggio in luoghi lontani
far finta di essere sani.
Far finta di essere...
Vanno, tutte le coppie vanno
vanno la mano nella mano
vanno, anche le cose vanno
vanno, migliorano piano piano
le fabbriche, gli ospedali
le autostrade, gli asili comunali
e vedo bambini cantare
in fila li portano al mare
non sanno se ridere o piangere
batton le mani.
Far finta di essere sani.
Far finta di essere sani.
Far finta di essere sani.
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Cerco un gesto un gesto naturale
Mi guardo dal di fuori come fossimo due
persone
osservo la mia mano che si muove, la sua decisione
da fuori vedo chiaro, quel gesto non è vero
e sento che in quel movimento io non c’ero.
A volte mi soffermo e guardo il fumo di una sigaretta
la bocca resta aperta, forse troppo, poi si chiude in fretta
si vede chiaramente che cerco un’espressione
che distacco, che fatica questa mia finzione.
Cerco un gesto, un gesto naturale
per essere sicuro che questo corpo è mio
cerco un gesto, un gesto naturale
intero come il nostro Io.
E invece non so niente, sono a pezzi, non so più chi sono
capisco solo che continuamente io mi condiziono
devi essere come un uomo, come un santo, come un dio
per me ci sono sempre i come e non ci sono io.
Per tutte quelle cose buone che non ho ammazzato
chissà nella mia vita quante maschere ho costruito
queste maschere ormai sono una cosa mia
che dolore, che fatica buttarle via.
Cerco un gesto, un gesto naturale
per essere sicuro che questo corpo è mio
cerco un gesto, un gesto naturale
intero come il nostro Io.
Cerco un gesto, un gesto naturale
per essere sicuro che questo corpo è mio
cerco un gesto, un gesto naturale
intero come il nostro Io.
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La Comune
Da una
vita ci guardiamo,
sì, va bene, ci vogliamo bene
ma come tutti ci isoliamo
ci dev’essere per forza un’altra soluzione.
Forse la comune
non ha senso la famiglia coniugale
ho bisogno di trovare un’apertura
a una vita troppo chiusa, troppo uguale.
Forse la comune
dove ognuno può portare le sue esperienze
un po’ stretti, qualche volta in poche stanze
ogni tanto qualche piccola tensione.
Qualcheduno m’ha svegliato
e adesso non riesco più a dormire.
Chi s’è bevuto il mio caffè
chi s’è messo ancora il mio costume?
Tento la comune
specialmente per i figli uno spazio nuovo
per ognuno tante madri e tanti padri
voglio dire senza madri e senza padri.
Tento la comune
non esiste proprio più niente che sia possesso
ed è molto più normale volersi bene
finalmente non è un problema nemmeno il sesso.
Da te non me l’aspettavo
ti credevo una ragazza sana
e pensare che ti stimavo
ti comporti come una puttana.
Amo la comune
la tua donna preferisce un altro ma è naturale
non fa niente se si ingrossa la tensione
poi l’angoscia, poi la rabbia più bestiale.
Amo la comune
senza più nessun ritegno si arriva ad odiarsi
e alla fine quando esplode la tensione
come bestie, come cani ci si sbrana a morsi.
Sì, ci odiamo, ci ammazziamo
sì, ci sbraniamo per il caffè
chissà cosa c’è sotto a quel caffè
c’è l’odio, l’invidia, la gelosia
c’è la solita merda che ritorna fuori
e allora ci ammazziamo, sì, ci sbraniamo.
Meglio la comune. Meglio la comune. Meglio la comune.
[parlato]: Meglio la comune che dirci: "Buongiorno cara, hai dormito
bene? Te l’avevo detto che il Serpax funziona. Ah, stasera vengono a
cena i Cotinelli? Mi fa piacere. Sì, grazie, ancora un po’ di
caffè...".
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Il Dente Della Conoscenza
Tick e poi
fhhh
Tick e poi fhhh
Tick e poi fhhh
Tick e poi fhhh
Tick e poi fhhh.
In un posto qualunque, si può dire dovunque
sembra proprio che sia nato un bambino.
È un bambino normale, non è molto speciale
tranne il fatto che ha uno strano dentino.
E fa tick e poi fhhh,
tick e poi fhhh.
Né la mamma né i dottori sanno cosa sia
non è previsto dalla scienza
per capirci chiameremo questa anomalia
il dente della conoscenza.
Tick e poi fhhh,
tick e poi fhhh.
Nella sua torre tutta d’avorio
il genio studia le sue carte
concentrazione, ispirazione
la sua cultura, la sua arte.
Po-po-po...
In un dente normale non c’è niente di male
ma per colpa di uno strano destino
ci risulta dai dati che altri figli son nati
tutti quanti con lo stesso dentino
e fanno tick e poi fhhh
tick e poi fhhh.
C’è chi dice che quel dente sia la garanzia
di una precoce adolescenza
per il latte della mamma hanno l’allergia
ma succhiano la conoscenza
e fanno tick e poi fhhh,
tick e poi fhhh.
Nella sua torre il genio studia
di questi denti la ragione
guarda il problema tecnicamente
e ne propone un’estrazione.
Po-po-po...
Con i loro dentini te li trovi davanti
sembra proprio che il tuo sangue li attiri
non frequentano scuole, non consultano libri
danno morsi come fanno i vampiri
e fanno tick e poi fhhh,
tick e poi fhhh.
E succhiando entra in loro tutto ciò che sai,
livellano l’intelligenza.
La cultura, il suo potere, sono in crisi ormai
col dente della conoscenza.
Han circondato anche la torre
il genio grida che non vuole
gli hanno succhiato un po’ di sangue
non gli hanno mica fatto male
ma adesso sanno già tutto quello che sa lui
non se n’era accorto
ha perso il suo potere, è un uomo come noi.
[parlato]: Uguale? Uguale.
Giustamente morto.
[parlato]: Poveretto. Come mi dispiace. Una così brava persona.
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E' Sabato
È sabato, è sabato.
Le nove e mezzo di sera, niente di anormale
ceniamo agli stessi posti eppure c’è qualcosa
si sente, prova a guardarla, c’è un’aria strana
non facciamo l’amore da una settimana.
È sabato, è sabato.
Domani niente lavoro, forse andiamo al mare
le slaccio la cintura e resto un po’ a guardare
la linea armoniosa del collo, la curva delle anche
che per me sono cose risapute e stanche.
Ma è nell’aria
non so da che cosa ma si sente, è nell’aria
si vede dai gesti, dai silenzi, è nell’aria.
In fondo è così naturale
un piccolo sforzo iniziale
poi tutto, tutto va da sé
tutto va da sé
senza fatica, senza fatica.
Le mani si muovono, accarezzano i fianchi
le bocche si avvicinano poi si staccano ancora
i corpi si sfiorano poi si allontanano
di scatto si riallacciano poi si comprimono
il respiro è più forte, incalzante
più affannoso, morboso, ansimante
parole sconnesse, frenetiche, senza pudore
è l’amore, è l’amore, è l’amore.
È sabato, è sabato.
Sdraiati nudi sul letto, un asciugamano
adesso c’è un gran silenzio, un senso d’abbandono
un letto che cigola piano, si avverte il suo rumore
nella stanza di sotto stan facendo l’amore.
Più forte
spaventoso come un treno, si sente, più forte
poi gridi, soffocati mugolii, sempre più forte
lamenti e respiri affannosi
signori così rispettosi
come fanno? Non ce li vedo
non ce li vedo proprio
come conigli, come maiali.
Mi alzo, vado in bagno, le mani appiccicose
rumore di acqua che scorre, la pancia appiccicosa
dall’appartamento di sopra, dall’appartamento di sotto
rumori di gente che si lava
rumori di cessi e di sciacquoni
bellissimo, un amore tutti insieme
un amore collettivo
ma sì, domani è festa
i letti che si muovono
sì, sciacquoni, sciacquoni
forza cessi, è sabato, è sabato, è sabato.
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Lo Shampoo
Una brutta giornata
chiuso in casa a pensare
una vita sprecata
non c'è niente da fare
non c'è via di scampo
mah, quasi quasi mi faccio uno shampoo.
Uno shampoo?
Una strana giornata
non si muove una foglia
ho la testa ovattata
non ho neanche una voglia
non c'è via di scampo
sì, devo farmi per forza uno shampoo.
Uno shampoo? Sì, uno shampoo.
Scende l'acqua, scroscia l'acqua
calda, fredda, calda...
Giusta!
Shampoo rosso e giallo, quale marca mi va meglio?
Questa!
Schiuma soffice, morbida, bianca, lieve lieve
sembra panna, sembra neve.
[parlato]: La schiuma è una cosa buona, come la mamma, che ti
accarezza la testa quando sei triste e stanco: una mamma enorme, una
mamma in bianco.
Sciacquo, sciacquo, sciacquo.
Seconda passata.
Son convinto che sia meglio quello giallo senza canfora.
I migliori son più cari perché sono antiforfora.
Schiuma soffice, morbida, bianca, lieve lieve
sembra panna, sembra neve.
[parlato]: La schiuma è una cosa sacra. È una cascata di latte che
assopisce questa smania tipica italiana. È una cosa sacra: come una
vacca indiana!
Sciacquo, sciacquo, sciacquo.
Fffffff... Fon.
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'Impotenza
Io ti
sfioro e non so quanto sia emozionante
tu mi guardi e mi chiedi se sono presente
io penso alla nostra impotenza, ad un gesto d'amore.
Sì quel senso vitale che un po' si conosce
qualche cosa di dentro che affiora, che cresce
la voglia di credere ancora ad un gesto d'amore.
No, non dico l'amore che sappiamo un po' tutti
no, non dico l'amore che ci capita spesso.
Per amare io devo conoscere e amare me stesso.
Camminare in un posto, mangiare qualcosa
sentire che sei in una stanza.
Adoperare le mani, toccare un oggetto
capire la sua consistenza.
Imparare a sentire il presente
in un tempo così provvisorio
esser giusti su un metro di terra
sentire che il corpo è in perfetto equilibrio.
Peccato, io non so mangiare
peccato, io non so dormire
non so camminare in un prato
non so neanche amare
peccato.
Io ti sfioro e non so quanto sia emozionante
tu mi guardi e mi chiedi se sono presente
io penso alla nostra impotenza, ad un gesto d'amore.
Io ti passo la mano sugli occhi un po' stanchi
poi mi accosto al tuo viso, al tuo seno, ai tuoi fianchi
e cresce la voglia di unirci in un gesto d'amore
no, non dico l'amore che possiamo anche fare
ma l'amore.
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Il Narciso
[parlato]: No. Vedi cara, per me
l'amore... Non ho problemi. È una cosa normale, sì. Uno lo può fare
con chi vuole, certo. Donne, uomini, animali, caloriferi. Va bene
tutto. Solo che vedi, come spiegare, io con te, insomma... Io con una
donna...
Io, con una donna, mi sento
mi riconosco, mi ritrovo, mi invento
mi realizzo, mi rinnovo, mi miglioro
perché io, con una donna, mi innamoro.
[parlato]: Sì, io mi innamoro perché, voglio dire... questo mio
corpo... sai... praticamente... Mi spiego meglio, scusa eh. Vieni
cara, vieni, ecco. Tu sei qui davanti, bella, stupenda, meravigliosa.
Sì, ecco, allora io subito ti abbraccio...e queste mie spalle, questo
mio corpo... stimolante! Questi miei peli... che eccitazione! È tutta
una roba... Dio, come mi amo!
Io, con una donna, ho più coraggio
mi accarezzo, mi tocco, praticamente mi corteggio
mi incammino verso il letto e penso a dopo
perché io, con una donna, mi scopo.
[parlato]: Ah, che potenza! Come sto bene! Una bestia proprio! Be'?
Chi è questa qui? Da dove viene? Ero qui che mi amavo... Mezza nuda,
senza sottana. Cosa vuoi? Vuole i bacini, la puttana.
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Dall'altra parte del cancello
Ho visto un uomo matto
è impressionante come possa fare effetto
un uomo solo, dimenticato, abbandonato
dietro le sbarre sempre chiuse di un cancello.
Noi fuori dal cancello
noi che siamo normali, noi possiamo far tutto
noi che abbiamo la fortuna di esser sani
noi ragioniamo senza perdere la calma
col controllo di noi stessi, senza orribili visioni.
Noi siamo sani, noi siamo sani
noi siamo fuori dai problemi della psiche
sempre in pace col cervello e con i nostri sentimenti
così normali, i nostri gesti equilibrati
non danneggiano nessuno, sempre lucidi e coscienti.
Noi siamo sani, noi siamo sani, noi siamo normali
noi che sappiamo di contare sul cervello
siamo sicuri, siamo forti, siamo interi
e noi dall’altra parte del cancello.
Un uomo, lo sguardo fisso
un uomo solo alla ricerca di se stesso
un uomo a pezzi, così impaurito, così bloccato
dietro le sbarre sempre chiuse di un cancello.
Noi fuori dal cancello
noi che siamo normali, noi possiamo far tutto
noi che abbiamo la fortuna di esser sani
possiamo avere un buon lavoro, una famiglia
sempre unita, un’esistenza piena di rapporti umani.
Noi siamo sani, noi siamo sani, noi siamo normali
noi che abbiamo gli strumenti per poterci realizzare
con un titolo di studio
si può viaggiare, si può avere il passaporto, la patente
il porto d’armi e la domenica allo stadio.
Noi siamo sani, noi siamo sani, noi siamo normali
noi che sappiamo di contare sul cervello
noi prepariamo i nostri figli per domani
e noi da quale parte del cancello
da quale parte del cancello.
Siamo proprio normali, noi possiamo far tutto
noi che abbiamo la fortuna di esser sani
noi ragioniamo senza perdere la calma
col controllo di noi stessi senza orribili visioni.
Noi siamo sani, sì, noi siamo sani
noi siamo fuori dai problemi della psiche
sempre in pace col cervello e con i nostri sentimenti
così normali, i nostri gesti equilibrati
non danneggiano nessuno, sempre lucidi e coscienti.
Noi siamo sani, noi siamo sani, noi siamo normali
noi che sappiamo di contare sul cervello
noi prepariamo i nostri figli per domani
e noi da quale parte del cancello
da quale parte del cancello.
Siamo proprio normali, noi possiamo far tutto
noi che abbiamo la fortuna di esser sani
possiamo avere un buon lavoro, una famiglia
sempre unita, un'esistenza piena di rapporti umani.
Noi siamo sani, noi siamo sani,
noi siamo sani, noi siamo sani,
noi siamo sani...
[rumore di fondo] Goal!
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Il Bloccato
Scegliere è un problema
io non faccio il gioco del sistema.
Io sto molto attento non sopporto il condizionamento.
Io per esempio Facchetti
non lo conosco non so neanche chi sia.
Che autonomia!
Politicamente non mi inquadro sono diffidente.
E per propria scelta fuggo dalla persuasione occulta.
Io fra l'altro non ce l'ho
ma anche di passaggio non la guardo mai la televisione.
Che autogestione!
Mi dispiace proprio non ne ho di sovrastrutture.
Io non le accetto, le combatto.
Certamente mi controllo un po', gli altri fanno tutto
incoscienti, un po' deficienti, venduti, pecoroni.
Nel senso che la mia morale
non ha niente di convenzionale.
Odio il sentimento
rende falso il mio comportamento.
Io per dire non ho mai
regalato un cioccolatino al mio amore.
Che rigore!
Ed è naturale che alla Bussola mi trovo male.
Anche per il sesso
amo ma rifiuto il compromesso.
Io normalmente affronto il coito solo se la donna è proprio mia.
Che autarchia!
Mi dispiace io non rischio mai neanche un cedimento.
O son perfetto o non mi butto.
Certamente io mi blocco un po'
gli altri fanno tutto
ma proprio tutto, anche l'amore, però?
D'altronde io controllo i gesti
perché siano equilibrati e giusti.
Studio le mie braccia
curo le espressioni della faccia.
Oramai non muovo un muscolo
ma quel che conta è la misura.
Che struttura!
Anche le corde vocali, anche la bocca, silenzio, zitto, bast..., bas...
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La Marcia Dei Colitici
[parlato]:
All'oppressione, allo sfruttamento, alla violenza ognuno reagisce come
può. C'è chi soffre, chi si dispera, chi si ribella. A me...
... è venuta la colite
ho lo spasmo intestinale
forse non ci crederete
ma non è un caso personale.
Non digerisco nemmeno il Sistema
non so se capite l'urgenza
siamo già in molti
è un grosso problema
la nostra colite che avanza.
E noi colitici
che siamo tutti un po' psicosomatici
sensibili ai problemi più drammatici
degli stomaci
non con la mente
ma visceralmente abbiamo i nostri slanci.
[coro]: E noi colitici
che siamo tutti un po' psicosomatici,
sensibili ai problemi più drammatici
degli stomaci
non con la mente
ma visceralmente abbiamo i nostri slanci.
[parlato]: Gastritici, ulcerosi, stitici e psicosomatici in genere,
lasciate a casa le vostre antispasmine, i lassativi, le citrosodine e
seguiteci, siamo l'avanguardia, l'avanguardia colitica.
Noi che abbiamo la colite
noi ci siamo ribellati
forse non ci crederete
ma siamo "coliticizzati".
Il Movimento ha una linea speciale
basata su un gruppo d'azione
e sui volantini di carta sottile
parliamo di rivoluzione.
E noi colitici
un po' individualisti ma simpatici
insieme diventiamo più politici
ma democratici.
Ci organizziamo ed uniti marciamo
sicuri del successo.
[coro]: E noi colitici
un po' individualisti ma simpatici
insieme diventiamo più politici
ma democratici.
Ci organizziamo ed uniti marciamo
sicuri del successo.
[coro]: Sicuri del successo.
Al cesso!
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Un'Idea
Un'idea,
un concetto, un'idea
finché resta un'idea è soltanto un'astrazione
se potessi mangiare un'idea
avrei fatto la mia rivoluzione.
In Virginia il signor Brown
era l'uomo più antirazzista
un giorno sua figlia sposò
un uomo di colore
lui disse: "Bene"
ma non era di buonumore.
Ad una conferenza
di donne femministe
si parlava di prender coscienza
e di liberazione
tutte cose giuste
per un'altra generazione.
Un'idea, un concetto, un'idea
finché resta un'idea è soltanto un'astrazione
se potessi mangiare un'idea
avrei fatto la mia rivoluzione.
Su un libro di psicologia
ho imparato a educare mio figlio
se cresce libero il bimbo
è molto più contento
l'ho lasciato fare
m'è venuto l'esaurimento.
Il mio amico voleva impostare
la famiglia in un modo nuovo
e disse alla moglie
"Se vuoi, mi puoi anche tradire".
Lei lo tradì
lui non riusciva più a dormire.
Un'idea, un concetto, un'idea
finché resta un'idea è soltanto un'astrazione
se potessi mangiare un'idea
avrei fatto la mia rivoluzione.
Aveva tante idee
era un uomo d'avanguardia
si vestiva di nuova cultura
cambiava ogni momento
ma quand'era nudo
era un uomo dell'Ottocento.
Ho voluto andare
ad una manifestazione
i compagni, la lotta di classe
tante cose belle
che ho nella testa
ma non ancora nella pelle.
Un'idea, un concetto, un'idea
finché resta un'idea è soltanto un'astrazione
se potessi mangiare un'idea
avrei fatto la mia rivoluzione
la mia rivoluzione, la mia rivoluzione.
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L'Elastico
Disteso sopra il letto
non so bene da che parte cominciare.
La stanza è in silenzio
si è sentito il clic di un registratore.
Perché io sono qui
che son venuto a fare
mi dispiace
non ne sento più il bisogno.
Non so che cosa dire
cosa posso raccontare
una storia o forse un sogno.
Me, dentro di me, dentro di me, dentro di me...
Me, dentro di me, dentro di me, dentro di me...
Mi ricordo che correvo
il mio corpo mi seguiva
era un corpo primitivo
ma la mente lo tirava.
La mia mente che trascinava il mio corpo nudo
eravamo in due, fra me e me, un elastico.
Me, fuori di me, fuori di me, fuori di me...
Era mio quel corpo umano
che a fatica mi seguiva
che chiedeva di andare piano
ma la mente lo tirava.
Ed il corpo che mi sembrava così pesante
come faticava, trascinato da un elastico.
Dio, che senso di paura
vedere il filo teso
già vicino alla rottura
non tiene più l'elastico, non tiene più l'elastico...
Di colpo, fuori e dentro
lo schianto.
Un bambino s'è spezzato
non spingete, mi fate male
non posso uscire, c'è troppo buio
voi, voi mi schiacciate contro il muro.
Lui camminava senza filo
ho paura di morire
aveva visto un sole nero.
Non mi possono toccare
io sono dentro a una bottiglia
son chiuso dentro e non voglio uscire
c'è troppo spazio tra me e me.
Mi sento fuori di me
la mia testa fuori di me
il mio corpo fuori di me.
La mia mente galleggiava
in una strana dimensione
e mi ricordo con paura
di una lucida visione
il mio corpo così lontano come fosse morto
era abbandonato e non c'era più l'elastico.
Me, fuori di me, fuori di me, fuori di me...
Me, fuori di me, fuori di me, fuori di me...
Me, fuori di me, fuori di me, fuori di me....
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Il Guarito
Le sono molto grato, caro dottore
per tutto ciò che lei ha fatto per me.
Vivevo con la mia famiglia e con la zia
e mi perdevo, e non sapevo perché.
Lei disse: "La sua malattia è un caso di schizofrenia".
Infatti ero proprio fuori di me.
Poverina la mia mamma
poverino il mio papà
tutto quello che hanno fatto
per la mia felicità.
Poverina anche la zia
quanto mi ha voluto bene
e i parenti quante pene
quante lacrime per me.
Le sono molto grato, caro dottore
per sempre mi ha salvato dalla follia.
Sto proprio bene, ho le idee più chiare
capisco quasi tutto, anche la zia.
Ora sono lucido e cosciente
controllo bene la mia mente
le scrivo da un ufficio di polizia.
Ho ammazzato la mia mamma
ho ammazzato il mio papà
ho ammazzato anche la zia
per la mia felicità
ho ammazzato i miei parenti
può capirmi solo lei
l'avrei fatto da bambino
meglio tardi che mai.
[parlato]: Grazie dottore, ora sto veramente bene: sono proprio
guarito!
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Un'Emozione
Io non
appartengo a niente, figuriamoci all'amore
il mio amore è solamente quello che ti do.
A volte cresce il mio bisogno d'inventare
ma come faccio a tirar fuori quello che non ho?
Un'emozione non so che cosa sia
ma ho imparato che va buttata via.
Dolce prudenza, ti prego, resta ancora con me
da tanto tempo non soffro grazie a te.
Un'emozione, lo so, esiste ancora
ma ho imparato che può non esser vera.
Un'emozione sicura che sia dentro di noi
per ritrovarsi e crescere con lei.
Una mano, una mano di donna appoggiata sul viso.
Il mio viso è fermo, la pelle di una mano
con dentro piccole vene intrecciate
la mano lunga, bianca della donna che amo.
La bocca, la bocca si fa più vicina per un contatto
controllo il gesto ed ora siamo sul letto.
Una spallina che cade da sola
e nel silenzio solo i nostri corpi in contatto.
La mia mano, meccanica, con gesti un po' studiati
si muove più in fretta, ed ora siamo attaccati.
Si è stabilita un'intesa perfetta.
Controllo il mio corpo e studio l'entusiasmo, l'amore, l'orgasmo.
L'orgasmo.
Un'emozione non so che cosa sia
ma ho imparato che va buttata via.
Dolce prudenza, ti prego, resta ancora con me
da tanto tempo non soffro grazie a te.
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Chiedo Scusa Se Parlo Di Maria
Chiedo
scusa se parlo di Maria
non del senso di un discorso, quello che mi viene
non vorrei si trattasse di una cosa mia
e nemmeno di un amore, non conviene.
Quando dico "parlare di Maria"
voglio dire di una cosa che conosco bene
certamente non è un tema appassionante
in un mondo così pieno di tensione
certamente siam vicini alla pazzia
ma è più giusto che io parli di
Maria la libertà
Maria la rivoluzione
Maria il Vietnam, la Cambogia
Maria la realtà.
Non è facile parlare di Maria
ci son troppe cose che sembrano più importanti
mi interesso di politica e sociologia
per trovare gli strumenti e andare avanti
mi interesso di qualsiasi ideologia
ma mi è difficile parlare di
Maria la libertà
Maria la rivoluzione
Maria il Vietnam, la Cambogia
Maria la realtà.
Se sapessi parlare di Maria
se sapessi davvero capire la sua esistenza
avrei capito esattamente la realtà
la paura, la tensione, la violenza
avrei capito il capitale, la borghesia
ma la mia rabbia è che non so parlare di
Maria la libertà
Maria la rivoluzione
Maria il Vietnam, la Cambogia
Maria la realtà.
Maria la libertà
Maria la rivoluzione
Maria il Vietnam, la Cambogia
Maria la realtà
Maria la realtà
Maria la realtà.
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La Presa Del Potere
[parlato]: Un mastino. Un mastino nero,
lucido, metallico. Un cane mastino con un occhio solo, vitreo, in
mezzo alla fronte. Una mano che schiaccia un bottone. Dall'occhio del
mastino parte un fascio di luce intensa, verdastra, elettrica...
Psss... psss... psss...
Avvolti in lucidi mantelli
guanti di pelle, sciarpa nera
hanno le facce mascherate
le scarpe a punta lucidate
sono nascosti nella sera.
Non fanno niente, stanno fermi
sono alle porte di Milano
con dei grossissimi mastini
che stan seduti ai loro piedi
e loro tengono per mano.
Han circondato la città
la stan guardando da lontano
sono imponenti e silenziosi.
Chi sono? Chi sono?
I laureati e gli studiosi.
E l'Italia giocava alle carte
e parlava di calcio nei bar
e l'Italia rideva e cantava.
Psss... psss...
Ora si muovono sicuri
coi loro volti mascherati
gli sguardi fissi, minacciosi
vengono avanti silenziosi
i passi lenti, cadenzati.
Portano strane borse nere
piene di oggetti misteriosi
e senza l'ombra di paura
stanno occupando i punti chiave
tengono in pugno la Questura.
Dagli occhi chiari dei mastini
parte una luce molto intensa
che lascia tutti ipnotizzati.
Chi sono? Chi sono?
L'intellighenzia e gli scienziati.
E l'Italia giocava alle carte
e parlava di calcio nei bar
e l'Italia rideva e cantava.
Psss... psss...
Ora lavorano più in fretta
hanno moltissimi alleati
hanno occupato anche la RAI
le grandi industrie, gli operai
anche le scuole e i sindacati.
Ora si tolgono i mantelli
son già sicuri di aver vinto
anche le maschere van giù
ormai non ne han bisogno più
son già seduti in Parlamento.
Ora si possono vedere
sono una razza superiore
sono bellissimi e hitleriani.
Chi sono? Chi sono?
Sono i tecnocrati italiani.
[parlato]: Eins zwei, eins zwei, alles kaputt!
E l'Italia giocava alle carte
e parlava di calcio nei bar...
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Quello Che Perde I Pezzi
[parlato]: Il polpaccio nella mia vita
non è determinante. Ne posso benissimo fare a meno. Quando m’è caduto
non me ne sono neanche accorto.
Ahi, ahi, ahi, ahi!
Perdo i pezzi ma non è per colpa mia
se una cosa non la usi non funziona
ma che vuoto se un ginocchio ti va via
che tristezza se un’ascella ti abbandona.
Che rimpianto per quel femore stupendo
ero lì che lo cercavo mogio mogio
poi dal treno ho perso un braccio salutando
mi dispiace che c’avevo l’orologio.
Ahi, ahi, ahi!
[parlato]: Che distratto, perdo sempre tutto!
Passeggiavo senza stinchi col mio amore
ho intravisto nei suoi occhi un po’ d’angoscia
io l’amavo tanto e c’ho lasciato il cuore
c’ho lasciato già che c’ero anche una coscia.
A una festa con gli amici ho perso un dito
"Ve l’ho detto di non stringermi la mano!".
Son rimasto un po’ confuso e amareggiato
quando ho visto le mie chiappe sul divano.
Ahi, ahi, ahi!
[parlato]: Che routine. Così uno si smonta. Guarda quello lì, c’ha
ancora una tibia. Che invidia.
C’è qualcuno che comincia a lamentarsi
"Che disordine in città", io lo capisco
tutto pieno di malleoli e metatarsi
a momenti scivolavo su un menisco.
Oramai io camminavo con il petto
c’era uno senza pancia, un po’ robusto
era fermo e mi guardava con sospetto
solidale c’ho lasciato mezzo busto.
Ahi, ahi, ahi!
[parlato]: C’era lì anche un mendicante, senza gambe e senza braccia.
Non lo cagava nessuno!
Con quel poco che c’ho ancora me la cavo
non mi muovo ma ragiono molto bene
ora c’ho praticamente un gran testone
e un testicolo per la riproduzione.
Ahi!
[parlato]: Va be’, vorrà dire che non farò sport.
Ahi!
[parlato]: Però mi vengono bene le parole crociate.
Ahi, ahi, ahi!
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E Tu Mi vieni A Dire
A Milano muoiono in circostanze
misteriose
alcuni testimoni della strage di Stato
intanto alla televisione Mariano Rumor
con calma esorta all'ordine il popolo italiano.
E tu mi vieni a dire "Io amo" come se l'amore...
E tu mi vieni a dire "Io muoio" come se la morte...
E tu mi vieni a dire "Io soffro" come se il dolore...
A Roma gli uscieri gallonati di Palazzo Madama
danno il via ad una solenne cerimonia
è venuta dal Vietnam del Sud una delegazione
confermando la loro amicizia alla nostra nazione.
E tu mi vieni a dire "Io amo" come se l'amore...
E tu mi vieni a dire "Io muoio" come se la morte...
E tu mi vieni a dire "Io soffro" come se il dolore...
Capire cosa c'è dietro il dolore
saperlo analizzare e motivare
allora quel dolore è la mia rabbia
di fronte a repressioni sempre più allarmanti
la rabbia di uno, la rabbia di tanti.
A Napoli, così come fosse niente, su una bancarella
tutta piena di coccarde tricolori
c'erano ragazzi che chiedevano fondi
per il Movimento Sociale Italiano.
E tu mi vieni a dire "Io amo" come se l'amore...
E tu mi vieni a dire "Io muoio" come se la morte...
E tu mi vieni a dire "Io soffro" come se il dolore...
Capire cosa c'è dietro il dolore
saperlo analizzare e motivare
allora quel dolore è la mia rabbia
di fronte a repressioni sempre più allarmanti
la rabbia di uno, la rabbia di tanti.
Capire cosa c'è dietro il dolore
saperlo analizzare e motivare
allora quel dolore è la mia rabbia
di fronte a repressioni sempre più allarmanti
la rabbia di uno, la rabbia di tanti
la rabbia di uno, la rabbia di tanti
la rabbia di uno, la rabbia di tanti.
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La Nave
La nave è come una nave
ed essendo una nave è abbastanza normale che vada in mare.
Il mare, com'è naturale,
è quasi perfetto, immobile e piatto sta lì sempre uguale.
La nave ha anche un motore
ed avendo un motore non sa dove va ma continua ad andare.
Avanti, avanti, avanti, si può spingere di più
insieme nella vita a testa in su.
La nave e sopra la nave
a parte le masse, son tutti presenti gli amici e i parenti.
[parlato]: Manca solo il nonno, povero nonno.
Per tutti c'è un buon trattamento
ognuno ha il suo posto nel proprio recinto
mi sembra anche giusto.
[parlato]: Prima classe, seconda classe, terza classe e poi le donne,
i negri, gli ebrei... no, gli ebrei no.
La nave è una nave di classe,
il legno del ponte è dipinto di bianco è molto elegante.
[parlato]: Non ho mai visto una nave rossa, un po' volgare...
Avanti, avanti, avanti, si può spingere di più
insieme nella vita a testa in su.
Sul mare la nave biancheggia
così suggestiva, ha un fascino strano anche quando beccheggia.
[parlato]: È un fascino che di dentro... mi sento poco bene.
Ma basta distrarsi la mente
usare il cervello, pensare un istante a qualcosa di bello.
[parlato]: La mia ragazza, sì, la mia ragazza. Ecco sì, la mia mano
scivola sulle spalle sui seni, va giù, giù, giù... Mi sento veramente
poco bene.
Il mare, com'è strano il mare,
non è che non senta la sua poesia ma mi fa vomitare.
[parlato]: Proviamo a pensare a qualcosa di triste, di tristissimo. Il
nonno. Sì, il nonno ha sempre funzionato, ecco, mi concentro. Mio
nonno morì tragicamente nel Trentasei, come Gozzano. Gli ero così
affezionato, era massone, alto, bel portamento, coi baffi, col fiocco.
Aveva sposato la zia di una biscugina, l'Elvira. Che vita povero
nonno. Ogni tanto spariva. Bevitore eh, gran bevitore... Il fegato, a
un certo punto il fegato... a pezzi, spappolato... sto male, nonno,
che fai? Mi torna il vomito, devo resistere, non posso essere il
primo, devo resistere!
Avanti, avanti, avanti, si può spingere di più
insieme nella vita a testa in su.
Il mare è un po' troppo vitale
la gente si sbianca ma fa resistenza non vuole star male.
[parlato]: Pensate al nonno! Al nonno!
Il ponte è fatto a tre piani
in terza e in seconda e anche in prima si sentono rantoli strani
[parlato]: No, da quelli di prima non me l'aspettavo però.
Il mare diventa più grosso
dai piani di sopra su quelli di sotto si vomita addosso.
[parlato]: Sì,una battaglia, una battaglia che cresce: quelli di prima
vomitano su quelli di seconda, quelli di seconda su quelli di terza.
Lo scontro è sfrenato, violento, la gente rimanda, reagisce,
boccheggia, un prete esorta a volersi bene. Un carabiniere mi tiene,
allora io mi puntello, cerco di vomitare verso l'alto ma non ci
arrivo. Quelli di sopra hanno la meglio, si sporgono in avanti per
vomitare sugli altri, una vera cascata, una violenza, un rovescio di
filamenti, uno scroscio di conati,la nave è tutta piena, tutta piena
di vomito... tutto un vomito, un vomito...
Avanti, avanti, avanti, si può spingere di più
insieme nella vita a testa in su
[parlato]: dài, forza!
insieme nella vita a testa in su
[parlato]: tutti insieme!
insieme nella vita a testa in su
[parlato]: dài!
insieme nella vita a testa in su
[parlato]: dài, forza, dài avanti...!
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La Libertà
[parlato]: Vorrei essere libero, libero
come un uomo.
Vorrei essere libero come un uomo.
Come un uomo appena nato
che ha di fronte solamente la natura
e cammina dentro un bosco
con la gioia di inseguire un’avventura.
Sempre libero e vitale
fa l’amore come fosse un animale
incosciente come un uomo
compiaciuto della propria libertà.
La libertà non è star sopra un albero
non è neanche il volo di un moscone
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.
[parlato]: Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Come un uomo che ha bisogno
di spaziare con la propria fantasia
e che trova questo spazio
solamente nella sua democrazia.
Che ha il diritto di votare
e che passa la sua vita a delegare
e nel farsi comandare
ha trovato la sua nuova libertà.
La libertà non è star sopra un albero
non è neanche avere un’opinione
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.
La libertà non è star sopra un albero
non è neanche il volo di un moscone
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.
[parlato]: Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Come l’uomo più evoluto
che si innalza con la propria intelligenza
e che sfida la natura
con la forza incontrastata della scienza
con addosso l’entusiasmo
di spaziare senza limiti nel cosmo
e convinto che la forza del pensiero
sia la sola libertà.
La libertà non è star sopra un albero
non è neanche un gesto o un’invenzione
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.
La libertà non è star sopra un albero
non è neanche il volo di un moscone
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.
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