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Testi Il Signor G

Suona Chitarra 

Se potessi cantare davvero
canterei veramente per tutti,
canterei le gioie ed i lutti
e il mio canto sarebbe sincero.
Ma se canto così io non piaccio,
devo fare per forza il pagliaccio!
E allora...

Suona chitarra, falli divertire,
suona chitarra, non farli mai pensare
al buio, alla paura,
al dubbio, alla censura,
agli scandali, alla fame,
all’uomo come un cane
schiacciato e calpestato.
E allora...

Suona chitarra, falli divertire,
suona chitarra, non farli mai pensare
suona chitarra mia.
E tutti in allegria.
Se potessi cantare io sento
che sarei veramente contento
ed il canto sarebbe qualcosa,
la chitarra sarebbe una sposa.
Ma io debbo soltanto piacere,
divertire la gente e scherzare!
E allora...

Suona chitarra, suona i tuoi accordi,
suona più forte che si diventi sordi.
Tutto è già passato,
è gia dimenticato
e solo chi oggi è buono
domani avrà il perdono,
il foglio del condono!
E allora...

Suona chitarra, falli divertire,
suona chitarra, non farli mai pensare
suona chitarra ancora.
E tutti alla malora!
E allora...

Suona chitarra, falli divertire,
suona chitarra, non farli mai pensare,
suona chitarra, forte i tuoi accordi,
suona più forte che si diventi sordi.
Suona chitarra, suona chitarra, suona chitarra...
.



Prima ricorrenza: Il signor G nasce

(Parlato) Stanza 132... ore 18... è già nato... sì: è un maschio due chili e nove... com’è bello! Tutto suo padre... No tutto sua madre... ma che dici! Sì, tutto bene: parto naturale... non se n’è neanche accorta!


Quanti fiori colorati, sono nato in una serra.
Quanti volti emozionati, quanta gente che mi afferra.
Che fortuna! Ho tanti amici e son qui tutti felici:
tra sorrisi e complimenti prendo i primi sacramenti.
Ma che nome mi daranno? forse G come mio nonno;
io mi giocherei la vita che quei tipi li lo fanno.

Ma com’è grasso, ma com’è bello
guardalo povero piccolo, prendilo povero piccolo,
dammelo un po’ anche a me.

“Un amore di bambino, una vera meraviglia”
È la voce della zia con quel mostro di sua figlia.
C’è anche lui, tutto sudato, quel maiale con gli occhiali
che si vede raramente solo in casi eccezionali.
E comincia coi commenti la sfilata dei parenti;
ma io proprio non capisco perché son così contenti.

Ma com’è grasso, ma com’è bello
guardalo povero piccolo, prendilo povero piccolo,
dammelo un po’ anche a me.

Poi si mettono a mangiare per concludere la festa,
uno si alza col bicchiere ma gli gira un po’ la testa:
“Sarà un uomo assai importante, forte, bello, intelligente”
Ma sta calmo, che magari poi divento un deficiente!
Han deciso per il nome: proprio G, come mio nonno,
avrei voglia di reagire ma per ora ho troppo sonno.

Ma com’è grasso, ma com’è bello
guardalo povero piccolo, prendilo povero piccolo,
dammelo un po’ anche a me.



Giuoco di bambini: Io mi chiamo G


È nato in un prato un fiore delicato,
è nato in un prato un fiore delicato.
È nato, è nato…

a) Io mi chiamo G.
b) Io mi chiamo G.
a) Non hai capito, sono io che mi chiamo G.
b) Sei tu che non hai capito, mi chiamo G anch’io.
a) Ah. Il mio papà è molto importante.
b) Il mio papà no.
a) Il mio papà è forte, sano e intelligente.
b) Il mio papà è debole, malaticcio e un po’ scemo.
a) La mia mamma è molto bella assomiglia a Brigitte Bardot.
b) La mia mamma è brutta, bruttissima, la mia mamma assomiglia a… la mia mamma non assomiglia!
a) Il mio papà ha tre lauree e parla perfettamente cinque lingue.
b) Il mio papà ha fatto la terza elementare e parla in dialetto, ma poco perché tartaglia.
a) Io sono figlio unico e vivo in una grande casa con diciotto locali spaziosi.
b) Io vivo in una casa piccola, praticamente un locale, però c’ho diciotto fratelli.
a) Il mio papà è molto ricco guadagna 31 miliardi al mese che diviso 31 che sono i giorni che ci sono in un mese, fa… un miliardo al giorno.
b) Il mio papà è povero guadagna 10.000 al mese che diviso 31 che sono i giorni che ci sono in un mese fa, circa… 10.000 al giorno… al primo giorno, poi dopo basta.

È nato in un prato un fiore colorato,
è nato in un prato un fiore già appassito,
il fiore colorato è stato concimato,
il fiore già appassito è stato trascurato.


Orbene affinché nel confronto quel fiore non ci perda diamogli un po’ di merda!



Eppure sembra un uomo


Eppure sembra un uomo
vive come un uomo
soffre come un uomo
è un uomo.

Nasce fragile e incerto
poi quando ha la ragione
si nutre di soprusi e di violenza
e vive e non sa il perché della sua esistenza.

È così compromesso
con ogni compromesso
che oramai più nulla né sente né vede
e il compromesso è l’unica sua fede.

Eppure sembra un uomo
vive come un uomo
soffre come un uomo
è un uomo.

Sul muro c’era scritto:
"alzateci il salario!"
l’ha cancellato un grande cartellone
con scritto: "Costa meno il mio sapone".
Hanno arrestato un ragazzo
che aveva rubato due mele...
vi prego, fate un po’ di beneficenza
sarete in pace cosi con la vostra coscienza.

Eppure sembra un uomo
vive come un uomo
soffre come un uomo
è un uomo.

In ditta c’è un salone
lavorano mille persone…
per me è già difficile la vita in due
e credo che prima o poi ci divideremo.
Mio padre è mio padre
mio padre è un brav’uomo
mio padre tratta tutti da cretini:
i vecchi bisogna ammazzarli da bambini.

Eppure sembra un uomo
vive come un uomo
soffre come un uomo
è un uomo?
È un uomo!



Una storia normale: Il signor G e l'amore

Le chiedo scusa... prego, non è niente
potremo anche darci del tu
lei è così seria, è anche intelligente
come vorrei conoscerla di più.
E poi, e poi, e poi

Come sei bella
come sei bella
ho tanto bisogno di te.
Tu sei la donna della mia vita
ti chiedo di stare con me
perché ti amo, perché ti amo
ma com’è bella la vita in due!

Ti voglio bene, mi sono affezionato
ma a volte mi sento un po' giù.
Non faccio scene, ho sempre sopportato
da tempo non parliamo quasi più.
E poi, e poi, e poi...

[Parlato:] E poi, quando ci sono i figli... no, non possiamo. E i nostri genitori?... beh, quello è il meno... Certo che è dura: gli amici, la gente, anche il lavoro... No, non possiamo lasciarci... E allora? Continuare così per i figli, per tutti, la risata davanti agli altri, tutto tranquillo, regolare... il tradimento piccolo borghese, la falsità, la commedia, la meschinità, e poi, e poi, e poi...
Com'eri bella
com'eri bella
avevo bisogno di te.
Eri la donna della mia vita
ti ho chiesto di stare con me
perché ti amavo, perché ti amavo
ma com'è bella la vita in due!



G accusa

Io accuso, io accuso l’umanità, io accuso le grandi potenze che sfruttano i piccoli stati, io accuso l’autorità, il potere non democratico, accuso la democrazia, io accuso il governo, gli intrighi, gli imbrogli, la corruzione, io accuso la stampa, io accuso la televisione, io accuso il mondo della canzone, io accuso Sanremo… a proposito… se telefonano quelli del Festival digli che accetto comunque, che la canzone è già pronta! .



Il signor G dalla parte di chi


Mi creda io sono un padre moderno,
conosco i ragazzi e i loro problemi.
Signora Marchesa, latte o limone?
Son quasi le cinque, è l’ora del tè.

È un buon elemento farà molta strada
e poi ci sa fare, ha il senso del dovere.
Dovevi giocare il sette di fiori,
poi andare dal morto e fare l’impasse.

Miei cari signori, dal nostro bilancio
risulta opportuno ridurre le spese.
È molto importante: si serve col ghiaccio,
due parti di vodka e una di gin.

È un’ottima barca, mi sembra un affare,
accetti un consiglio: ci pensi avvocato.
Pensavo a mio figlio, ho fatto di tutto
ma lui se n’è andato, ma lui se n’è andato.

Rivoluzione, rivoluzione
la voglia di andare la voglia di reagire
con quanto coraggio, con quanta paura,
con quanto coraggio, con quanta paura.
Rivoluzione, rivoluzione
la voglia di fare e di ricominciare
con tutta la rabbia, con tutto l’amore,
con tutta la rabbia, con tutto l’amore.

Basta, basta
basta con i discorsi di evoluzione e di libertà.
Basta, basta
basta con i miti assurdi di produzione e di civiltà.

La radio, il giradischi, la televisione
a prezzi speciali. No!

Il frigo, gli elettrodomestici e poi la macchina
presa a cambiali. No!

Con tutta la rabbia, con tutto l’amore,
con tutta la rabbia, con tutto l’amore,

(Parlato) Dalla parte di chi?
È chiaro, solo per il fatto che sono giovani, hanno ragione per forza.
Il fatto è che… sì, che in fondo… poi mi domando: ma me ne importa poi tanto?… ma, non so mica io… Cioè non vorrei un discorso che io sono fuori, no… quando ci penso (voglio dire col cervello) me ne importa, ma, dico, dentro… proprio dentro… di queste cose… per la mia vita… non so, dicevo come fatto fisico… avrei voglia di prendere su la famiglia e andarmene un po’ in campagna… poi… poi dicono che uno si siede non è che uno si siede…



Il signor G sul ponte

L'acqua che passa, l'acqua che scorre,
tira un gran vento e piove un po'
è notte fonda, c'è qualche lume
sto sopra il ponte e guardo il fiume.

A cosa pensi, mio signor G?
Pensi alla vita a ciò che finì
a ciò che hai detto, a ciò che hai fatto
al tuo coraggio, al tuo passato, che è già passato!

L'acqua che passa, l'acqua che scorre
dentro quel buio, oltre quel buio
fa molto freddo, è quasi inverno
sto sopra il ponte in un inferno.

In un inferno, mio signor G
via, non diciamo frasi così
"tutto s'aggiusta" questo è il tuo motto
non lo ricordi, hai sempre avuto quello che hai dato.

L'acqua che passa, l'acqua che scorre
come una nenia che non finisce
io che la guardo come assopito
ci farei un tuffo tutto vestito.

Tutto vestito, mio signor G
ma lascia stare va via di lì
ritorna a casa tra le tue mura
tra i tuoi parenti, se hai strane voglie pensa a tua moglie.

L'acqua che passa, l'acqua che scorre
che non riflette neppure una stella
passa una coppia, vive qualcuno
e su quel punte non c'è più nessuno...



L'orgia: ore 22 secondo canale

Ero lì in un'orgia in mezzo a della gente che conoscevo poco e che non era molto attraente.
Ero lì in un'orgia ma non ci avevo voglia e allora me ne stavo un po' in disparte, per rappresaglia.
– No, grazie, senza complimenti, il genere non m'interessa. Oddio, se proprio insiste, se dice che è una scommessa.
Ero lì in un'orgia, facevo qualche cosa, ma non mi ricordavo una serata così noiosa.
– No, mi creda, mi diverto molto. Sono solo un po' di soggezione, però mica le dispiace se accendo la televisione?
Ero lì in un'orgia e per il primo mi fermo, ma man mano anche gli altri sono distratti dal teleschermo. E così, tutti nudi, sul secondo canale vediamo un film d’amore un po' vecchiotto, ma niente male! – A me piace perché alla fine i due si sposano.
– Ah sì, anch'io sono per il lieto fine, mica come quei film moderni che non si capisce niente, in fondo sono un sentimentale. Scusi, avvocato, ha mica visto le mie mutande, per caso?



Le nostre serate


Molti mi dicono: "Sei fortunato
tu che hai trovato un lavoro sicuro,
bello, tranquillo, interessante
e che ti rende decentemente".

Io penso alle nostre serate,
stupide e vuote…

"Ti passo a prendere.". "Cosa facciamo?"
"Che film vediamo?". "No, l’ho già visto".
Tutto previsto.

Molti mi dicono: "Non hai diritto
di lamentarti, ti puoi permettere
qualche parentesi, qualche evasione
tu che hai un lavoro di soddisfazione".

Io penso alle nostre serate,
stupide e vuote…

"Vuoi bere qualcosa?". "Grazie, l’ho già preso
il caffè su in casa". "Che cosa vuoi?"
"Niente.". Ti annoi.

Molti mi dicono: "Ma cosa cerchi?
Cosa pretendi? Non fare il nevrotico,
hai una ragazza che ti vuol bene,
ti lascia libero, non ti fa scene".

Io penso alle nostre serate,
stupide e vuote…

Le 9 e un quarto, due passi al centro
destinazione al solito bar,
televisione.

Io penso alle nostre serate,
stupide e vuote…

Io penso alle nostre serate,
stupide e vuote…



Com'è bella la città


[Parlato] La città di Milano ha una struttura tipicamente concentrica. I nostri interventi tendono a razionalizzare dov'è possibile tutto ciò che riguarda la viabilità, i servizi, le strutture primarie, le infrastrutture. Si deve dare al cittadino uno spazio vitale, abitabile, confortevole, soprattutto congeniale alla sua natura intima e al tempo stesso operosa. In questo contesto, in questo contesto, in questo contesto…
Vieni, vieni in città
che stai a fare in campagna?
Se tu vuoi farti una vita
devi venire in città.

Com'è bella la città
com'è grande la città
com'è viva la città
com'è allegra la città.

Piena di strade e di negozi
e di vetrine piene di luce
con tanta gente che lavora
con tanta gente che produce.

Con le réclames sempre più grandi
coi magazzini le scale mobili
coi grattacieli sempre più alti
e tante macchine sempre di più.

Com'è bella la città
com'è grande la città
com'è viva la città
com'è allegra la città.

Vieni, vieni in città
che stai a fare in campagna?
Se tu vuoi farti una vita
devi venire in città.

Com'è bella la città
com'è grande la città
com'è viva la città
com'è allegra la città.

Piena di strade e di negozi
e di vetrine piene di luce
con tanta gente che lavora
con tanta gente che produce.

Con le réclames sempre più grandi
coi magazzini le scale mobili
coi grattacieli sempre più alti
e tante macchine sempre di più.

Com'è bella la città
com'è grande la città
com'è viva la città
com’è...

Vieni, vieni in città
che stai a fare in campagna
se tu vuoi farti una vita
devi venire in città.

Com'è bella la città
com'è grande la città
com'è viva la città
com'è allegra la città.

Piena di strade e di negozi
e di vetrine piene di luce
con tanta gente che lavora
con tanta gente che produce.

Con le réclames sempre più grandi
coi magazzini le scale mobili
coi grattacieli sempre più alti
e tante macchine sempre di più.

Com'è bella la città
com'è grande la città
com'è viva la città
com'è allegra la città.

Com'è bella la città
comvè grande la città
com'è viva la città
com'è allegra la città.

Piena di strade e di negozi
e di vetrine piene di luce
con tanta gente che lavora
con tanta gente che produce.

Con le réclames sempre più grandi
coi magazzini le scale mobili
coi grattacieli sempre più alti
e tante macchine sempre di più
sempre di più, sempre di più, sempre di più!



Il signor G incontra un albero


(Parlato) Io, G. G., non nacqui nella foresta nera io, G. G., vivo e lavoro a Milano.
Il Lactarius Gigante è un albero secolare, di colore biancastro vive preferibilmente nei boschi di conifere e latifoglie.

Ho incontrato un albero
era solo in un prato
allora l’ho guardato e mi sono spaventato.
Al di là dell’albero
un uccello innamorato
continua a volare
per farmi ricordare.

Ed io
che ho lavorato, lavorato, lavorato,
ora mi fermo un momento a guardare
quel seguirsi di errori e il mio passato
e quella vita
che mi avete rubato.

(Parlato) È tardi tra i rami del Ticino un beccaccino sfiora le foglie travolto dagli spari.



Vola vola: il signor G e le stagioni

Tiepido il sole ci annuncia che la primavera ci porta i suoi fiori
ma il nostro pensiero è lontano e già corre all’estate che presto verrà.
E quando il caldo ci stanca sogniamo l’autunno e i suoi tenui colori
poi, poi ritorniamo in inverno e tutto di nuovo comincerà.

Vola, vola
cerca il tuo tempo perduto
vola, vola
cerca la felicità.

Presto ogni uomo capisce quanto sia importante avere una donna
quando la incontra è convinto di avere trovato la felicità.
Ma il tempo passa e col tempo ti accorgi che spesso l’amore ti inganna
hai lei vicino e sei solo e vorresti riavere la tua libertà.

Vola, vola
cerca il tuo tempo perduto
vola, vola
cerca la felicità.

Ed ogni volta mi chiedo se ho ancora la forza di ricominciare
il nostro amore è un po’ stanco ma anche questa volta si salverà.
Provo a tornare nei luoghi dove tu, solo tu, mi hai insegnato ad amare
ma quasi sempre c’è un prato che aveva un colore che adesso non ha.

Vola, vola
cerca il tuo tempo perduto
vola, vola
cerca la felicità.
.



Preghiera

Signore delle domeniche, prova ad esserlo anche del lunedì e di tutti quei giorni tristi che ci capitano sulla Terra. Signore dei ricchi e dei fortunati prova ad esserlo, se puoi, anche di quelli che non hanno niente. Anche di chi ha paura e soffre, anche di chi pena e soffre, anche di chi lavora e lavora e lavora... e soffre e soffre e soffre. Signore dei gentili e dei buoni prova ad esserlo, se vuoi, anche di quelli che sono cattivi e violenti perché non sanno come difendersi in questo nostro mondo. Signore delle chiese e dei conventi, Signore delle suore e dei preti prova ad esserlo, se credi, anche dei cortili, delle fabbriche, delle puttane, dei ladri. Signore, Signore dei vincitori, prova ad esserlo, se ci sei, anche dei vinti. Amen. .



Io credo: autoritratto di G


Son sempre stato un uomo moderato
che sa trovare il buono dov’è
non ho nemici e sono rispettato
mi son fatto tutto da me.
Ho una posizione, penso anche al domani
nella mia vita ho sempre lavorato
sono abbastanza contento di me.

Io credo all’amore, io credo all’onestà
io credo all’onore, all’amicizia, alla bontà.
Io credo alla famiglia, alle persone che mi sono care
credo alla voce del cuore che è la più grande verità.
Io credo alla vita, credo alla Santa Provvidenza,
con tutta la forza io credo, io credo, io credo…
io credo in Dio!

[parlato:] "Violenza per le strade: preoccupante il bilancio delle vittime"
"Per le vie del centro nuovi scontri tra forze dell’ordine e dimostranti"
"Continua la guerra civile, i morti sarebbero 20.000!"
"Fine della tregua: in alto mare i negoziati per la pace"
"Su un’isola del Pacifico è sperimentato nuovo ordigno nucleare"

Il signor G è un uomo moderato
che sa trovare il buono dov’è
non ha nemici ed è rispettato
e si è fatto tutto da sé:
ha una posizione, pensa anche al domani
nella sua vita ha sempre lavorato
ed è abbastanza contento di sé.

Lui crede all’amore, lui crede all’onestà
lui crede all’onore, crede all’amicizia, crede alla bontà.
Lui crede alla famiglia, alle persone che gli sono care
crede alla voce del cuore che è la più grande verità.
Lui crede alla vita, crede alla Santa Provvidenza
con tutta la forza lui crede, lui crede, lui crede…
lui crede in Dio!



Maria Giovanna

Vieni, Maria Giovanna
Maria Giovanna vieni da me.
Vieni, Maria Giovanna
Maria Giovanna vieni da me.

(Parlato) Come sto bene! Sto proprio bene. Sono in uno stato di benessere totale... la mia mente è libera e serena, la mia fantasia si muove in spazi nuovi, in un’atmosfera distesa e piacevole
Vieni, Maria Giovanna
Maria Giovanna vieni da me.

(Parlato) Vedo esseri mostruosi che si inchinano come vermi al mio passaggio e io... io sono su un bellissimo cavallo bianco... bianco o nero... beh, è lo stesso... sono su un... cavallone... che... ma no, non è un cavallo... è una donna... una donna bellissima... bella... diciamo carina... Macché, è un uomo... ma sì... un uomo un amico sincero, leale, forte... no, è uno orribile... che... mi sembra anche un po’... via! via! via!...
Vieni, Maria Giovanna
Maria Giovanna vieni da me.

(Parlato) Maria Giovanna è la mia ragazza, la mia compagna, la più fedele delle compagne, più la conosci più le vuoi bene, più stai con lei più vorresti averla vicino per non separarti mai... E io con lei sto bene, proprio bene... ma anche voi vi trovo bene... state veramente benissimo... beh, forse non come me... ma vi vedo cosi uguali... tutti con lo sguardo nella stessa direzione... andate tutti decisi per la stessa strada sul vostro... sì, anche voi avete il vostro cavallo bianco... bravi, e... anche voi cantate... sì, mi pare già di sentirvi...
Vieni Maria Giovanna
Maria Giovanna vieni da me
...forza! Non abbiate vergogna, su, cantate!

Vieni, Maria Giovanna
Maria Giovanna vieni da me
...ecco cosi, tutti insieme!

Vieni, Maria Giovanna
Maria Giovanna vieni da me
Vieni, Maria Giovanna
Maria Giovanna vieni da me...



Seconda ricorrenza: Il signor G muore

(Parlato) "Stanza 132, ore 18, è espirato, sì il cuore, come il suo povero papà.
Sembra che dorma… no, non ha sofferto, non se n’è neanche accorto!

Oh, che bella processione!
M’han portato in questa fossa
e con quanta devozione han deposto le mie ossa.
M’han voluto proprio bene,
una bella passeggiata
anche se la prima classe, beh, mi sembra esagerata!
Questo spreco di lumini, questo coro di bambini
e quei preti mascherati chissà quanto son costati.

Com’era caro, com’era buono,
sembra davvero impossibile pensa che cosa incredibile lui non c’è più.

C’è anche quello con gli occhiali che sta lì tutto sudato,
l’avrò visto due o tre volte dal quel giorno che son nato.
Quanta gente affezionata, che premura, che assistenza!
C’è una busta sigillata: state calmi, che impazienza!
Ma c’è scritto solamente: G. Saluta la sua gente,
s’è mangiato tutti i soldi, non vi lascia proprio niente.

Com’era caro, com’era buono,
sembra davvero impossibile pensa che cosa incredibile lui non c’è più.