Giorgio Gaber, all'anagrafe Giorgio Gaberscik, è nato a Milano, il 25 gennaio 1939; è morto l'1 gennaio 2003. Artistica poliedrico, è stato un cantautore, attore e commediografo. Da tutti affettuosamente chiamato "il Signor G", è stato anche un bravo chitarrista, tra i primi interpreti del rock and roll in italiano (tra il 1958 e il 1960). Molto apprezzate sono state anche le sue performance come autore ed attore teatrale; è stato soprattutto l'inventore e l'iniziatore, assieme a Sandro Luporini, del teatro canzone. (spettacolo teatrale sviluppato alternando monologhi e canzoni). La regione Lombardia gli ha intitolato il rinnovato auditorium, al 31° piano del Grattacielo Pirelli di Milano.


Il 1970 è l'anno della svolta: Gaber rinuncia all'enorme successo televisivo e porta "la canzone a teatro" (creando il genere del teatro canzone)..

Il debutto in teatro di Giorgio Gaber risale al 1959, al Teatro Girolamo con l'allora fidanzata Maria Monti. Il recital aveva per titolo Il Giorgio e la Maria. La Monti recitava dei monologhi su Milano, Gaber interveniva tra i monologhi con le sue canzoni. Nel 1960 Gaber incide un 45 giri con Dario Fo: Il mio amico Aldo, dove il primo canta e il secondo recita. Gaber conosce il teatro di Fo e se ne appassiona. Si sentiva "ingabbiato" nella parte di cantante e di presentatore televisivo, costretto a recitare un ruolo. Lascia questo ambiente e si spoglia del ruolo di affabulatore. Il Gaber che tutti hanno conosciuto non c'è più: appartiene al passato. Riparte da capo e si presenta al pubblico così com'è. Per questo crea il "Signor G", un personaggio che non recita più un ruolo: recita se stesso. Quindi "una persona piena di contraddizioni e di dolori", un signore come tutti. "Il signor G è un signor Gaber, che sono io, è Luporini, noi, insomma, che tentiamo una specie di spersonalizzazione per identificarci in tanta gente".




1 - Prologo: Suona chitarra
2 - Prima ricorrenza: Il signor G nasce
3 - Giuoco di bambini: Io mi chiamo G
4 - Eppure sembra un uomo
5 - Una storia normale: Il signor G e l'amore
6 - G accusa
7 - Il signor G dalla parte di chi
8 - Il signor G sul ponte
9 - L'orgia: ore 22 secondo canale
10 - Le nostre serate
11 - Com'è bella la città 
12 - Il signor G incontra un albero
13 - Vola vola: il signor G e le stagioni
14 - Preghiera
15 - Io credo: autoritratto di G
16 - Maria Giovanna
17 - Seconda ricorrenza: Il signor G muore


testi

Questi spettacoli erano straordinari sopratutto dal vivo per la grande presenza scenica di Gaber e soprattutto per la sua capacità  interpretativa. Bisognerebbe in ogni caso ascoltare tutti i brani in sequenza per individuare il filo di congiunzione che li lega. Io mi limito a suggerirvi l'ascolto del brano secondo me più significativo con il solo intendo di avvicinarvi al mondo del Signor G.
Questa e: "Giuoco di bambini: Io mi chiamo G"


Nel 1972 porta in teatro: "Dialogo tra un impegnato e un non so"

É il primo spettacolo interamente concepito e scritto a quattro mani tra Gaber e Luporini. Gaber affronta in maniera originale ed emozionante argomenti quali la disumanizzazione dell'individuo nel mondo capitalizzato (L'ingranaggio, Il pelo) e la presa di distanza da moralisti e intellettuali. Le canzoni Lo Shampo e Libertà  è partecipazione si imprimono nella memoria del pubblico.

Il Non so si sente sicuro di se stesso, convinto che basti guardare quel che fanno gli altri per capire come sia vana la loro affannosa mania di lotta. L'impegnato è colui che non ha dubbi ne contraddizioni, quello che passa la vita a progettare la rivoluzione e finisce per credere che la rivoluzione sia un mito astratto da applicare ad ogni azione umana per giudicarla, giustificarla, contestarla, sostituirla, benedirla o mandarla a farsi benedire.




1 - La libertà  (introduzione) - 0:45
2 - Dialogo I (prosa) - 1:48
3 - Un'idea - 3:05
4 - Le cipolle (prosa) - 2:43
5 - Il signor G e l'amore - 3:00
6 - Lo shampoo - 3:53
7 - La macchina (prosa) - 2:51
8 - L'ingranaggio (prima parte) - 0:44
9 - Il pelo (prosa) - 2:12
10 - L'ingranaggio (seconda parte) - 3:25
11 - Dialogo II (prosa) - 0:45
12 - La presa del potere - 3:52
13 - Gli intellettuali (canzone-prosa) - 2:54
14 - E' sabato - 4:21
15 - Noci di cocco (prosa) - 2:09
16 - La libertà  - 3:39
17 - La bombola (prosa) - 3:05
18 - La benda (prosa) - 2:50
19 - La caccia - 2:48
20 - La collana (prosa) - 2:31
21 - Il mestiere del padre - 3:31
22 - Lui (prosa) - 2:15
23 - I borghesi - 4:34
24 - L'amico - 3:53
25 - Dialogo III (prosa) - 0:58
26 - Oh Madonnina dei dolori - 4:39
27 - Ci sono dei momenti - 2:45
28 - La sedia (prosa) - 2:01
29 - Al bar Casablanca - 3:28
30 - Nixon (prosa) - 2:50
31 - Gli operai - 3:31
32 - Dialogo IV (prosa) - 2:24
33 - Finale - 0:59


testi

Lo spettacolo si apre con: " Un'Idea", che io qui propongo. "Se potessi mangiare un'idea avrei fatto la mia rivoluzione". Chiaro riferimento al Cristianesimo e al rito della messa in cui si mangia il corpo di Cristo.


Nel 1973 è la volta di: " Far Finta Di Essere Sani".

Gaber/Luporini sottolineano una certa incapacità  di far convergere gli ideali con il vivere quotidiano, il personale con il politico. Il "signor G" vive, nello stesso momento, la voglia di essere una cosa e l'impossibilità  di esserla. É forte lo slancio utopistico, che ha il suo culmine nel brano Chiedo scusa se parlo di Maria a dominare la scena.

Questa volta non viene pubblicata la registrazione integrale dello spettacolo, ma solo le canzoni, senza i monologhi.




1 - Far finta di essere sani
2 - Cerco un gesto, un gesto naturale
3 - La comune
4 - Il dente della conoscenza
5 - É sabato
6 - Lo shampoo
7 - L'impotenza
8 - Il narciso
9 - Dall'altra parte del cancello
10 - Il bloccato
11 - La marcia dei colitici
12 - Un'idea
13 - L' elastico
14 - Il guarito
15 - Un'emozione
16 - Chiedo scusa se parlo di Maria
17 - La presa del potere
18 - Quello che perde i pezzi
19 - E tu mi vieni a dire
20 - La nave
21 - La libertà 


testi

 "Far finta di essere sani" è il titolo, ma non è che l'ironia di una lucidissima follia,  per dire a tutti che decisivo è essere uomini, sempre. Decisivo è lottare ragionando, voler bene a se stessi, per capire, e voler bene agli altri. Solo così si abbattono gli ostacoli che si frappongono alla breve felicità  di cui ognuno ha diritto.


Nel 1974 porta in scena: Anche Per Oggi Non Si Vola.

"Anche per oggi non si vola" è il primo spettacolo ad insinuare il dubbio che il bisogno di cambiamento avvertito in quegli anni si stia dissolvendo in una sorta di moda o di atteggiamento di comodo: pezzi come Il coniglio, Angeleri Giuseppe, L'Analisi, La realtà  è un uccello, smascherano con pungente ironia l'incapacità  di proporre nel quotidiano dei veri e propri cambiamenti. Non Solo, nella società , sta tornando una certa voglia di destra, che si allarga come un contagio pestilenziale. Brano assolutamente profetico: "La Peste". 



1 - Il coniglio
2 - Il granoturco
3 - Il minestrone
4 - Il corpo stupido
5 - Le mani
6 - Angeleri Giuseppe
7 - L'elastico
8 - Il plus-amore
9 - L'odore
10 - Giotto da Bondone
11 - La ragnatela
12 - La bugia
13 - Il narciso
14 - Il febbrosario
15 - La nave
16 - L'analisi
17 - La leggerezza
18 - La realtà  è un uccello
19 - Buttare lì qualcosa
20 - I gag-men
21 - La peste
22 - Dove l'ho messa
23 - Chiedo scusa se parlo di Maria
24 - C'è solo la strada


testi

Io vi propongo: "C'è solo la strada". Questa Canzone prende spunto da: "Viaggio Al Termine Della Notte" di Louis-Ferdinand Céline. Libro bellissimo che vi consiglio di leggere. 


Nella stagione 1975/76 porta inscena uno spettacolo dal titolo:"Recital". Spettacolo antologico dove presenta il meglio del suo teatro-canzone.

Nella stagione 76/77 presenta un nuovo spettacolo dal titolo: "Libertà  Obbligatoria".

Lo spettacolo ha come tema principale il rapporto tra individuo e sistema. "Da un lato esistono persone che accettano passivamente tutto quanto viene loro propinato dal sistema. Dall'altro esistono quelli che credono di porsi in modo antagonistico al sistema, ma il loro antagonismo è fasullo e nel giro di breve tempo viene recuperato. Vedi la moda dei jeans che ormai alimentano vere e proprie industrie. Entrambi i tipi non sfuggono alla massificazione". In questo spettacolo Gaber canta la memorabile Le elezioni. Un altro tema, che prende forma in questo spettacolo e che sarà  ampliato in quelli successivi, è quello del rapporto tra l'individuo e il proprio corpo. Per Gaber/Luporini il sistema capitalistico è entrato talmente nella vita dell'uomo da modificare nell'individuo la coscienza del proprio corpo e dei propri bisogni.



1- I reduci
2- L'inserimento
3- Flash
4- Le carte
5- Il delirio
6- La cacca dei contadini
7- Il comportamento
8- Il dono
9- Lona
10- Il sogno di Gesù
11- L'uomo muore
12- La solitudine
13- La coscienza
14- La smorfia
15- I partiti
16- Le elezioni
17- Il tennis
18- Quando lo vedi anche
19- L'America
20- Si può
21- Il sogno di Marx
22- Il cancro
23- Finale


testi

"Ma come, con tutte le libertà  che avete, volete anche la libertà  di pensare?..." (Tratta da "Si può") che io vi propongo. (E' incredibile la sua attualità )

Si comincia ad avvertire un senso di impotenza, di incapacità  a contrapporre istanze diverse al modello americano e alla sua trionfale avanzata. Si percepisce il disagio di una sconfitta collettiva che ci ostiniamo ancora a non voler riconoscere come tale. (Consiglio di ascoltare anche: "L'America" che contiene questa citazione:

"Te la mettono lì, la libertà  è alla portata di tutti, come la chitarra. Ognuno suona come vuole e tutti suonano come vuole la libertà ."


Nella stagione 78/79 un nuovo spettacolo: "Polli D'allevamento"

In questo spettacolo Gaber fa una critica feroce al mondo giovanile dell'epoca che secondo lui lotta contro il sistema solo per finta, per atteggiamento.

L'accoglienza nelle sale è difficile: in molti teatri Gaber viene fatto bersaglio del lancio di oggetti. Gaber racconta: "É chiaro che mentre mi tiravano le monetine o mi insultavano per "Quando è moda è moda" dicevo: 'cavolo, guarda che avventura mi son preso. Ma chi me lo ha fatto fare?'. Però, ripeto, è un grosso privilegio il poter andare lì e dire quello che pensi". E ancora: "Quando finisco lo spettacolo, so benissimo che s'incavoleranno, che fischieranno, sento questa cosa che mi arriva addosso e di nuovo rimango con l'occhio spalancato di notte, mi ritrovo a non addormentarmi fino alle otto di mattina per superare questo choc dello scontro". Al termine dell'estenuante tournée, Gaber decide di scendere dal palcoscenico per due anni.




1 - Introduzione
2 - Timide variazioni
3 - Chissà  nel socialismo
4 - Prima dell'amore
5 - L'esperienza
1 - La paura
6 - La pistola
7 - Il vecchio
8 - I padri miei
9 - I padri tuoi
10 - Gli oggetti
11 - La festa
12 - Situazione donna
13 - Eva non è ancora nata
14 - Dopo l'amore
15 - L'uomo non è fatto per stare solo
16 - L'ingenuo
17 - Polli di allevamento
18 - Il palazzo
19 - Salviamo 'sto paese
20 - Guardatemi bene
21 - Il suicidio
22 - Quando è moda è moda
23 - Finale


testi

Le due canzoni che meglio rappresentano questo spettacolo sono: "la festa" e "Quando è moda è moda". Io vi propongo: "Quando è moda è moda", canzone, secondo me, attualissima sempre.  


Nel 1980 pubblica un album dal titolo: "Pressione Bassa".

Nello stesso anno esce la dirompente: "Io se fossi Dio", canzone della durata di 14 minuti, pubblicata dalla F1 Team su disco da 12 pollici inciso solo da un lato, per il rifiuto della Carosello. La canzone era stata scritta nel 1978, dopo l'uccisione di Aldo Moro, ma fu pubblicata due anni dopo "perché le case discografiche avevano paura ad esporsi… avevano paura di cause legali"



1 - Pressione bassa
2 - La ballata dell'immaginario
3 - Ritratto dello zio
4 - Non è più il momento
5 - L'illogica allegria
6 - Una donna
7 - Il contrattempo
8 - Il dilemma


testi

Questo disco contiene una canzone bellissima: "L'illogica Allegria" che vi consiglio di ascoltare. Io vi propongo: "Pressione Bassa"


Nella Stagione 81/82 porta in scena un nuovo spettacolo: "Anni Affollati".

Lo spettacolo "Anni affollati" è un recital più conciso e colto, ma non per questo meno tagliente. Già  dal pezzo di apertura, Anni affollati appunto, si riesce a percepire il distacco che ormai si è creato fra il fervore degli anni Settanta e l'attuale condizione sociale; quasi tutti i monologhi prendono spunto da particolari estremamente divertenti ed irriverenti ("La masturbazione", "L'anarchico") per giungere a conclusioni terribili e disperate ("Il porcellino"). Infine, quando l'insostenibile peso dell'ipocrisia pare aver fatto traboccare il vaso, tutto l'astio verso le idiozie e le bassezze del mondo viene riversato nella spietata ed apocalittica invettiva della ormai celebre Io se fossi Dio.

1 - Anni affollati
2 - Il presente
3 - Gildo
4 - L'ultimo uomo
5 - Al termine del mondo
6 - L'illogica allegria
7 - Disperata solitudine
8 - 1981
9 - Pressione bassa
10 - L'anarchico
11 - Il sosia (Omaggio a J. L. B.)
12 - Il dilemma
13 - Il porcellino
14 - Io se fossi Dio
15 - Il futuro
16 - L'attesa


testi

"Io se fossi dio", che ovviamente vi propongo, è uno sfogo personale di uno che non ne può più della politica che si sta inserendo in tutti i settori della nostra esistenza, del grande presenzialismo dei politici e della loro corruzione dilagante. Pensiamo a come siamo conciati oggi (2012). E' proprio vero che l'unica soluzione è ritirarsi in campagna.


Nel 1984 Ritorna sulla scena con "Io se fossi Gaber".

Nel frattempo ha scritto una commedia dal titolo: "Il caso di Alessandro e Maria", portato in scena con Mariangela Melato nella stagione 82/83 e firma la regia della commedia musicale: "Una donna tutta sbagliata", con Ombretta Colli nel ruolo di protagonista unica.

 Il tema di Io se Fossi Gaber è l'appiattimento, la massificazione. Lo spettacolo debutta il 18 ottobre 1984 a Torino. Tra le novità  c'è il ritorno del gruppo che suona dal vivo alle spalle del cantattore. Gaber dichiara : "Io se fossi Gaber nasce dalla polemica sul misterioso termine "massa", su quelli che hanno ceduto alla logica del mercato, sulla caduta di resistenza anche da parte degli ultimi che facevano il tifo per il gusto.

Pensiamo oggi a tutti i disastri non solo economici, ma anche sociali, che ha prodotto questa scelta del mercato ad ogni costo fatta anche da forze politiche cosiddette di sinistra.




1 - Massa ed energia
2 - Gli altri
3 - L'abitudine
4 - Cronometrando il mondo
5 - L'intossicato
6 - Luciano
7 - La vestizione
8 - La massa
9 - Io e le cose
10 - I posti giusti
11 - Il dilemma
12 - L'audience
13 - Qualcosa che cresce
14 - La pistola
15 - Il senso
16 - Le elezioni
17 - Il sociale
18 - Wittgenstein
19 - Benvenuto il luogo dove
20 - Cosa non mi sono perso
21 - Il deserto
22 - Io se fossi


testi

Canzoni come: "Gli altri", "La massa", "Qualcosa che cresce" e "Il deserto" sono metafore di una realtà  vista con una certa lontananza. Può darsi ci siano dei periodi in cui è necessario un certo distacco. Oppure, come dice Montale, "C'è chi si immerge e chi non si immerge. Chissà  da quale parte ci si immerda di meno". Io vi Propongo: "La Massa".


Nella stagione 86/87 Gaber porta in scena "Parlami d'amore Mariù"

In questo spettacolo Gaber ripropone il tema del rapporto di coppia. Dichiara: "Il mio protagonista è un uomo che prova a fare chiarezza in quel malessere poco individuabile che accompagna la vita. E lo fa attraverso un'indagine sui sentimenti. Lo spettacolo debutta il 25 ottobre 1986 a San Marino. Gaber vince il "Biglietto d'oro"  per la più alta media di spettatori della stagione.



1 - Parlami d'amore Mariù (introduzione )
2 - Piccoli spostamenti del cuore
3 - Un alibi
4 - Addirittura padre
5 - La gente è di più
6 - Addio Cristina
7 - I soli
8 - Falso contatto
9 - E tu non ridere
10 - L'insolito commiato del Sig. Augusto
11 - L'uomo che sto seguendo
12 - Cortesie per gli ospiti
13 - Parlami d'amore Mariù
14 - Isteria amica mia


testi

In questo spettacolo scompare completamente tutto ciò che appartiene al mondo della politica (dalla satira all'invettiva) per dar posto a un'analisi sulla nostra esistenza. Io vi propongo: "L'Uomo Che Sto Seguendo".


Nella stagione 1988/89 porta in scena: "Il Grigio".

Si tratta ancora una volta di uno spettacolo di prosa, il secondo dopo Il caso di Alessandro e Maria. Il Grigio, lungo monologo pubblicato anche su disco, è la storia di un topo "che si ritira da un mondo che non gli piace, va a vivere in una casa isolata: e lì è assalito da tutta la sua vita, gli tornano addosso tutte le ansie, è costretto a una continua autoanalisi.". Entra dentro se stesso "per guardarsi, per fare un bilancio. Quando l'uomo sprofonda nell'osservazione del sé, poi, riemerge, lentamente. É come la calma dopo la tempesta, si accetta. Tutto qui. Accettarsi."

Questo spettacolo si differenzia da quelli precedenti per due elementi:

a) la scena non è una struttura astratta, ma un ambiente realistico in cui sono presenti oggetti veri (chitarra, videoregistratore ecc.);

b) non è uno spettacolo di teatro-canzone, ma di prosa vera e propria, con un protagonista unico sul palco. Lo spettacolo debutta il 19 ottobre a Belluno. Gaber vince il "Premio Curcio" per il Teatro e il "Premio Ascot Brun" come migliore attore.




I Atto
I     quadro
II    quadro
III   quadro
IV   quadro
V    quadro
VI   quadro
VII  quadro

II Atto
I     quadro
II    quadro
III   quadro
IV   quadro
V    quadro

Siccome questo è uno spettacolo basato su monologhi, e non ci sono spezzoni da proporre, voglio proporvi : "L'illogica Allegria" ,Tratta da Pressione Bassa. Non solo la Canzone è bellissima, ma si può apprezzare anche la grande capacità  interpretativa di Gaber.


Nella stagione 1991/92 Gaber mette in scena uno spettacolo antologico, intitolato:
 "Il teatro canzone"

ripercorre tutta la storia dei vent'anni precedenti. L'unico inedito è il monologo Qualcuno era comunista, lucida analisi di quello che il comunismo aveva significato per tante persone, in termini di speranze ma anche di illusioni, e di quello che la fine di quell'esperienza ha voluto dire per molti



1 - Bambini G.
2 - Far finta di essere sani
3 - Gli inutili
4 - L'odore
5 - L'illogica allegria
6 - É sabato
7 - La paura
8 - Le elezioni
9 - L'elastico
10 - Il suicidio
11 - I soli
12 - La nave
13 - Le mani
14 - O mamma
15 - Il comportamento
16 - Gildo
17 - Dopo l'amore
19 - Lo shampoo
20 - Il dilemma
21 - Qualcuno era comunista
22 - Si può
23 - C'è solo la strada


testi

Ovviamente propongo la struggente: "Qualcuno Era Comunista" che per chi ha vissuto la speranza di cambiamento rappresentata dall'essere comunista è un vero e proprio pugno nello stomaco.


Nel 1993 Porta in scena: "Il Dio Bambino".

A tre anni di distanza da "Il Grigio" e dopo le due trionfali stagioni del "Teatro Canzone" Giorgio Gaber si ripropone al pubblico teatrale con un nuovo testo interamente in prosa.
"Il Dio Bambino" ancora una volta scritto con Sandro Luporini, prosegue il particolarissimo percorso teatrale felicemente iniziato nel 1986 con "Parlami d'amore Mariù" e continuato poi con le quasi 300 repliche de "Il Grigio".
Da una loro intervista si legge: " Abbiamo chiamato il nostro lavoro "Teatro di evocazione" anche se non siamo stati certo noi ad inventare questa formula. Chiunque reciti da solo e voglia rappresentare una storia a più personaggi non ci pare abbia altre strade. Non può certo raccontare le vicende come se si leggesse un libro. Per arrivare all'emozione del teatro, l'attore, oltre a raccontare deve rivivere al presente personaggi e fatti che sono nella sua memoria. Questa tecnica rende vive le situazioni come se stessero accadendo e al tempo stesso lascia molto spazio alle riflessioni, cioè ai monologhi. "
Ne "Il Dio Bambino", infatti, queste emozioni vissute al presente costituiscono una sorta di filo conduttore che attraversa tutto il testo, una nuova esperienza di drammaturgia contemporanea che si configura, rispetto alle proposte precedenti, come un'opera densa di contenuti, più impegnativa e di maggior respiro anche per il Gaber attore che in questo contesto ha l'occasione di fornire una sintesi compiuta di tutte le sue possibilità  espressive.
É una storia d'amore; una normalissima storia d'amore nell'arco degli anni che dà  agli autori l'occasione di indagare su quello che oggi dovrebbe essere un uomo: quali i suoi attributi, le sue caratteristiche, la sua maturità ; capire se è compiuto o incompiuto, se ce l'ha fatta veramente a diventare un uomo o se è rimasto un bambino. Un bambino che si vanta della sua affascinante spontaneità , invece di vergognarsi di un'eterna fanciullezza del tutto poco virile.
É una storia d'amore che potrebbe essere capitata a chiunque, vista ovviamente da un'angolazione maschile. Un uomo a confronto con una donna, il miglior testimone per mettere in dubbio la sua consistenza, il suo essere adulto, la sua presunta virilità .
É una storia d'amore che cerca di individuare quali siano oggi le differenze tra questi due esseri così simili e al tempo stesso così diversi con la consapevolezza che se queste differenze un giorno si annullassero la vita cesserebbe di esistere. Non c'è arte, né scienza, né idee, né altra invenzione dell'uomo che non nascano da questa differenza se non addirittura da questa contrapposizione.
Come spesso è accaduto, Gaber e Luporini sono molto spietati nelle analisi sull'oggi, ma, tra le righe, c'è sempre un ponte con il futuro; fiduciosi non tanto per l'uomo come è, ma per le sue fantastiche, incredibili possibilità .



Atto I

Atto II

Essendo anche questo un testo completamente in prosa, Voglio proporre: "Polli D'Allevamento", tratto dallo spettacolo omonimo. Secondo me più passa il tempo e più è attuale.


Nel 1994 prosegue lo spettacolo "Il Teatro Canzone".

Questo spettacolo è ancora una rivisitazione di canzoni e monologhi di spettacoli precedenti. Da questo spettacolo sarà  registrato un disco in studio dal titolo: "Io Come Persona". Nello spettacolo e nel disco viene riproposta: " Qualcuno era Comunista" e alcuni inediti di cui vi riporto i testi.



1 - C'è Un 'Aria
2 - Destra Sinistra
3 - Eppure Sembra Un Uomo
4 - I Cani Sciolti
5 - Il Tempo Quanto Tempo
6 - Io Come Persona
7 - Io e Le cose
8 - La Strana Famiglia
9 - Qualcuno era ...


testi

In questo disco è molto bella soprattutto:" Io come Persona". Io vi propongo questa divertentissima:
 "La Strana Famiglia"


Nel 1994/95 e 1995/96 Porta in scena, in due versioni diverse, lo spettacolo:
"E Pensare Che C'era Il Pensiero".

In una sorta di autocritica sul proprio operato si insinua il sospetto che i vari tentativi di cambiare la vita siano insufficienti. C'è una forte critica alla cultura, alla politica, e persino all'idea di coppia così com'è strutturata. Non mancano però slanci utopistici verso un futuro che non è ancora identificato.



Edizione 1994

1 - Canzone della non appartenenza
2 - Destra-Sinistra
3 - E pensare che c'era il pensiero
4 - Falso contatto
5 - Giovani, si fa per dire
6 - Il miracolo
7 - Il tempo quanto tempo
8 - Io come persona
9 - L'equazione
10 - L'equilibrio
11 - La chiesa si rinnova
12 - La masturbazione
13 - La realtà  è un uccello
14 - La sedia da spostare
15 - Mi fa male il mondo (IIª parte)
16 - Mi fa male il mondo (Iª parte)
17 - Non so più
18 - Quando sarò capace d'amare
19 - Sogno in due tempi
 

Edizione 1995

1 - Canzone della non appartenenza
2 - Destra-Sinistra
3 - E pensare che c'era il pensiero
4 - Io come persona
5 - Isteria amica mia
6 - L'abitudine
7 - L'America
8 - L'equazione
9 - La chiesa si rinnova
10 - La realtà  è un uccello
11 - La sedia da spostare
12 - Mi fa male il mondo (IIª parte)
13 - Mi fa male il mondo (Iª parte)
14 - Qualcuno era comunista
15 - Quando sarò capace d'amare
16 - Questi nostri tempi
17 - Se io sapessi
18 - Sogno in due tempi
19 - Un uomo e una donna


testi

Consiglio di ascoltare: "Mi fa male il mondo" , "E pensare che c'era il pensiero" , "L'America", "La Chiesa Si Rinnova". Io vi propongo: "Canzone della non appartenenza".


Nella stagione 1997/98 e 1998/99 porta in scena ancora un nuovo spettacolo dal titolo: "Un'Idiozia conquistata a fatica".

 



1 - L'ingenuo (Prima parte)
2 - Il luogo del pensiero
3 - Il successo
4 - Il filosofo overground
5 - Secondo me la donna
6 - L'abitudine
7 - Il grido
8 - Incontri
9 - Il potere dei più buoni
10 - Elogio della schiavitù
11 - Il mercato
12 - I barbari
13 - Quello che perde tutto
14 - Canzone dell'appartenenza
15 - Mi vedo
16 - Che bella gente
17 - Spettacolo puro
18 - La democrazia
19 - Il conformista
20 - L'ingenuo (Seconda parte)
21 - Una nuova coscienza
 

Nella versione 98/99 vengono aggiunti e modificati:

La stanza del bambino
La legge
L'incontro
Il potere dei più buoni
Il pelo
La pecora Dolly
Spettacolo puro
testi

In questo spettacolo continua l'invettiva contro lo scadimento culturale degli anni 90. Canzoni come: "il grido" , "Il potere dei più buoni" ,  "I Barbari", ne sono un esempio evidente. Io vi propongo: "Il Conformista".

Il 13 aprile del 2001 Gaber pubblica un nuovo disco realizzato in studio: "La mia generazione ha perso"

 



1 - Si può
2 - Verso il terzo millennio
3 - Il conformista
4 - Quando sarò capace d'amare
5 - La razza in estinzione
6 - Canzone dell'appartenenza
7 - Il potere dei più buoni
8 - Un uomo e una donna
9 - Destra-Sinistra
10 - Il desiderio
11 - L'obeso
12 - Qualcuno era comunista


testi

Questo disco, da un lato presenta alcune canzoni degli spettacoli precedenti ri-registrate ("Destra-Sinistra" e "Quando sarò capace d'amare"), dall'altro contiene alcuni inediti, di cui il più significativo è:
 "La razza in estinzione", che io vi propongo.


Nel 2002 inizia la lavorazione di un nuovo disco: "Io non mi sento Italiano".

Il disco sarà  pubblicato postumo. Purtroppo Giorgio Gaber, da tempo malato di cancro, si spegne il capodanno del 2003. Il corpo riposa nel famedio del Cimitero Monumentale di Milano, come voluto dalla moglie Ombretta Colli.



1 - Il tutto è falso
2 - Non insegnate ai bambini
3 - Io non mi sento italiano
4 - L'illogica allegria
5 - I mostri che abbiamo dentro
6 - Il dilemma
7 - Il corrotto
8 - La parola io
9 - C'è un'aria
10 - Se ci fosse un uomo


testi

Anche questo ultimo disco,  presenta alcune canzoni degli spettacoli precedenti ("L'illogica Allegria" , "Il Dilemma", "C'è un'aria").
6 brani sono del tutto inediti.

ovviamente vi propongo: "Io Non Mi Sento Italiano"


Approfondimenti si possono trovare sul sito: http://www.giorgiogaber.org

e sul sito ufficiale della  Fondazione Giorgio Gaber: http://www.giorgiogaber.it/